Lettera della Comece e della Kek al presidente di turno dell’Ue
“La stabilizzazione del clima è una delle sfide politiche e morali più urgenti del
21.mo secolo. Se non riusciamo a rispondere a questa sfida, ciò corrisponderebbe ad
una sconfitta morale per tutta l’umanità”. E’ quanto si legge nella lettera che la
Commissione “Chiesa e Società” della Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e il Segretariato
della Commissione degli episcopati della Comunità Europea (Comece) hanno indirizzato
al presidente di turno dell’Unione Europea, il primo ministro ceco Mirek Topolanek,
a pochi giorni dall’incontro di primavera del Consiglio Europeo. “Se si considera
la responsabilità storica dell’Unione Europea, che è tra i principali inquinatori
del pianeta – si legge nel documento ripreso dal Sir - è chiaro che l’obiettivo di
ridurre le emissioni del 20% non è abbastanza ambizioso. L’Unione Europea dovrebbe
impegnarsi unilateralmente a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni di almeno
il 30% rispetto all’anno di riferimento 1990”. Nella lettera si riconosce che “nell'attuale
crisi economica e finanziaria, obiettivi di riduzione più ambiziosi potrebbero essere
considerati come una sfida troppo alta”. Ma “i costi delle politiche di riduzione
e di adattamento aumentano in maniera significativa ogni anno”. “Pertanto – si legge
infine nel documento - sarebbe altrettanto irragionevole da un punto di vista economico
non fare abbastanza”. (A.L.)