2009-03-10 16:13:05

I vescovi francesi: è diritto del bambino avere un papà e una mamma


Nota del Consiglio permanente della Conferenza episcopale francese diffusa oggi per dire che “lo sviluppo e la maturazione di un bambino richiede la presenza di un padre e di una madre” e che nella prospettiva di far crescere un bambino in una coppia omosessuale, “bisognerebbe almeno applicare il principio di precauzione”. Con questi due assunti, - riferisce l'agenzia Sir - i vescovi di Francia criticano “la proposta di legge sull’autorità genitoriale e i diritti dei terzi”, redatta dal ministro della Giustizia, Rachida Dati, e dal segretario di Stato incaricata per la famiglia, Nadine Morano. La legge prende in considerazione per la prima volta situazioni di omoparentalità e potrebbe rendere in futuro più facile il riconoscimento delle famiglie omoparentali. Situazione che coinvolgerebbe, secondo alcune stime, circa 30 mila bambini. Secondo l’episcopato francese, “questo progetto di legge non è necessario”, in quanto “le disposizioni legali in vigore permettono già deleghe di autorità parentale”. Inoltre il progetto di legge “non è volto al bene dei bambini”. Rischia piuttosto di complicarla in quelle situazioni in cui “i bambini sono sfortunatamente e spesso ostaggi nei conflitti coniugali e nelle ostilità tra i loro genitori e i tra i nuovi e vecchi congiunti”. I vescovi ritengono che “legiferare su queste situazioni di instabilità familiare, rischia di provocare situazioni ancora più invivibili”. Nella nota, i vescovi criticano anche il tentativo di sostituire in un testo di legge i termini “padre e madre” con un più generico “genitori” perché ciò potrebbe “introdurre la possibilità di estendere la responsabilità parentale al partner dello stesso sesso”. Infine l’episcopato tiene a precisare due considerazioni da “non perdere di vista”. La prima è che “la vita sociale è strutturata dal rapporto tra uomo-donna e non da relazioni tra persone dello stesso sesso”. La seconda è che “non ci sono elementi scientifici e seri che permettono oggi di dire che non ci sono danni a che un bambino sia cresciuto da due uomini o da due donne piuttosto che da un uomo e una donna”. Da qui l’invito alla precauzione. (R.P.)







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