La campagna per il rispetto della vita umana, dal suo concepimento fino alla morte
naturale, passa attraverso una sensibilizzazione della popolazione coreana e una coscientizzazione
dell’opinione pubblica, che deve necessariamente utilizzare i nuovi mass-media. Per
questo la Chiesa in Corea del Sud ha deciso di lanciare una campagna per la vita attraverso
strumenti comunicativi come film, cortometraggi e video, che saranno diffusi in tutto
il Paese, a ogni livello. La cultura dell’immagine e dei video è ormai quella predominante,
specialmente nella crescita e nell’apprendimento dei giovani; gli stimoli e le esortazioni
di Benedetto XVI nel Messaggio per Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2009
non lasciano dubbi sull’urgenza di evangelizzare tramite i nuovi media e le nuove
tecnologie. Partendo da queste considerazioni, la Commissione “Giustizia e Pace” della
Conferenza Episcopale di Corea e la Commissione Per la Vita dell’Arcidiocesi di Seul
hanno ideato questo progetto che intende destinare fondi per la produzione di brevi
filmati da diffondere in diverso modo: nelle sale di comunità, attraverso parrocchie
e associazioni cristiane e non, sulle tv a carattere nazionale, attraverso la rete
Internet. Il tema centrale di quei filmati – ricorda l’agenzia Fides – è quello di
promuovere la cultura della vita nel linguaggio e nella comunicazione video. Si darà
attenzione alla vita nascente, con storie che toccano il tema dell’aborto e quello
della manipolazione degli embrioni, spiegando la basi e le motivazioni della dottrina
della Chiesa in campo della bioetica. Vi saranno altri film che si concentreranno
sull’eutanasia, sulla fine della vita e sulla pena di morte, rafforzando la campagna
per l’abolizione definitiva della pena capitale. Una rassegna di tutti i film e i
video prodotti è attesa per il 10 ottobre 2009, Giornata internazionale per l’abolizione
della pena di morte. (A.L.)