Oggi la Chiesa ricorda San Giovanni di Dio, fondatore dell’ordine ospedaliero dei
Fatebenefratelli
Oggi, 8 marzo, la Chiesa ricorda San Giovanni di Dio, fondatore dell’Ordine ospedaliero
dei “Fatebenefratelli” e patrono dei malati, degli operatori sanitari e degli ospedali.
Sulla figura di questo Santo, esempio di disponibilità e apertura verso il prossimo,
il servizio di Isabella Piro:
“Fate del
bene, fratelli! Fate del bene a voi stessi!”. Diceva così San Giovanni di Dio, predicando
il Vangelo per le strade. Una frase che diverrà poi il nome dell’Ordine Ospedaliero
da lui fondato. Nato poco lontano da Lisbona nel 1495, Giovanni si trasferì successivamente
in Spagna, passando dalla carriera militare alla professione di libraio. Particolarmente
colpito da una predica di San Giovanni d’Avila, decise di seguire la vocazione religiosa.
Poco dopo, fu ricoverato nell’ospedale di Granada, per presunti disturbi mentali legati
al suo fervore religioso. Lì, in quella casa di cura, Giovanni conobbe la dura realtà
degli ammalati, soli e abbandonati. Decise di consacrare la sua vita al servizio degli
infermi. Nel 1539 fondò il suo primo ospedale proprio a Granada. Undici anni più tardi,
Giovanni morì. Era l’8 marzo del 1550. Una data, quella dell’8 marzo, che coincide
con la Festa della donna. Ma cosa lega San Giovanni di Dio al mondo femminile? Ci
risponde padre Giancarlo Lapic, appartenente all’Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli:
“Anzitutto, lui cercava di ridare la dignità a quelle donne che in
quell’epoca vivevano con il disagio sia dei rapporti familiari sia dei rapporti sociali:
le prostitute, le ragazze che accompagnava al matrimonio oppure le ragazze che accompagnava
verso una vita conventuale, verso la consacrazione”.
Canonizzato nel
1690 da Alessandro VIII, San Giovanni di Dio fu proclamato patrono degli ospedalieri
da Leone XIII. Egli, infatti, viene considerato il fondatore dell’ospedale in senso
moderno:
“Ha suddiviso le patologie per evitare un ulteriore contagio,
ad ogni malato ha dato un suo letto ed ha istituito un particolare approccio per coloro
che venivano ricoverati: non più la ‘custodia’ dell’ammalato, ma tutto un percorso
di aiuto e di accompagnamento nella sofferenza”.
La dignità della vita
umana, dunque, ed il suo rispetto furono fondamentali per San Giovanni di Dio. Un
insegnamento che permane ancora oggi, attraverso il suo carisma:
“Il
carisma particolare di San Giovanni di Dio è il valore dell’accoglienza che l’Ordine
ospedaliero di San Giovanni di Dio vive nella sensibilità del mondo della sofferenza,
delle persone bisognose, povere, in tutte le loro dimensioni, cercando sempre di ridare
dignità alla persona secondo l’intenzione di Dio. San Giovanni di Dio si è talmente
immedesimato nei sentimenti di Cristo che la gente che lo circondava, in tutto ciò
che faceva vedeva la presenza di Dio. Perciò lo chiamava Giovanni di Dio”.
Oggi
l’Ordine Ospedaliero “Fatebenefratelli” conta 300 strutture in 49 nazioni del mondo,
tra cui Stati Uniti, Africa, India, Giappone, Israele e Nuova Zelanda. Ogni giorno,
40 mila collaboratori assistono in media 35 mila pazienti. E tutti tengono a mente
due parole importanti per alleviare le sofferenze degli ammalati: “Accoglienza
ed ascolto. La cosa fondamentale è essere in grado di vedere il bisogno e già questa
attitudine porta anche a rimediare. E credo che questo sia il primo e fondamentale
passo”.