Le Acli nella Giornata della donna: la crisi economica sia un’opportunità per un nuovo
protagonismo femminile
Si celebra oggi la Giornata della donna che cade quest’anno in un momento di particolare
complessità e incertezza, soprattutto in ambito economo. Le donne – si legge nel documento
delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (Acli) diffuso in vista di questa
giornata – sono chiamate a diventare protagoniste di un’economia diversa, ad essere
non semplicemente consumatrici ma “consum-attrici”, ovvero interpreti di un rinnovato
modello sociale. Su questo nuovo protagonismo delle donne nella società attuale il
commento, raccolto da Amedeo Lomonaco, della responsabile del Coordinamento
donne delle Acli, Maria Grazia Fasoli:
R. – E’ nel
consumo responsabile e nella sobrietà anche degli stili di vita il luogo precipuo
in cui le donne possono esercitare questo nuovo protagonismo. Si deve ribaltare, invece,
il rischio che siano proprio le donne le destinatarie dei messaggi più consumistici.
Si deve anche evitare che le donne forniscano l’immagine di una donna mercificata
che è al servizio dei consumi.
D. – Nel vostro documento
si sottolinea che la crisi finanziaria può essere un’opportunità per riaffermare il
ruolo positivo e propositivo che un rinnovato protagonismo femminile può giocare nell’attuale
fase…
R. – Noi, come donne di questa associazione,
vogliamo giocare un ruolo positivo e propositivo in questa lettura della crisi come
occasione per rivedere, profondamente, il ruolo dell’economia nella vita delle persone,
a partire dalla centralità delle loro relazioni. Crediamo che in questo ambito il
ruolo delle donne sia veramente fondamentale per ristabilire il giusto equilibrio
all’interno del mondo economico e dei consumi e, in particolare, tra persona e sfera
etica.
D. – La donna ha un ruolo fondamentale anche
per la trasmissione di grandi valori: in un tempo segnato da una sempre più marcata
emergenza educativa, le donne sono chiamate a rigenerare la responsabilità anche per
vivere il cambiamento…
R. – Crediamo che, attraverso
questo messaggio femminile di ricentramento dell’economia sul primato e sulla dignità
della persona, possa passare veramente uno stile di vita, un modo di vivere diverso
da trasmettere alle giovani generazioni. Ribadiamo, quindi, il ruolo pedagogico della
donna all’interno della famiglia, ma anche nel più vasto contesto sociale proprio
in relazione a questa svolta molto importante.
D.
– Nel più vasto contesto mondiale e nei Paesi poveri, in particolare, la necessaria
inclusione delle fasce più emarginate è spesso affidata alle donne che, con responsabilità,
solidarietà ed intraprendenza economica rappresentano molto spesso una possibilità
di riscatto…
R. – Lo sguardo delle donne sull’economia
parte dalla sfera domestica, ma non si limita a questo ambito. C’è una consapevolezza
nuova delle donne del contesto globale, nel quale è nata la crisi e nel quale, dunque,
questa crisi dovrà essere risolta. Le donne, nel cosiddetto Terzo mondo, sono molto
spesso le artefici di un’economia della sobrietà. Sono le artefici anche di un riscatto
economico. Guardiamo dunque a questo mondo femminile, anche oltre l’Italia e l’Europa,
come ad un mondo potenzialmente protagonista di un’economia diversa.
D.
– E le donne sono state e continuano ad essere artefici, attraverso anche l’esempio
di tante sante, dello sviluppo del cristianesimo…
R.
– Certamente il cristianesimo, anche a partire dalle origini, ha rappresentato per
le donne un’occasione di protagonismo. Le donne della primitiva comunità cristiana,
assistevano, anche con i loro beni, allo sviluppo delle comunità. Quindi non da oggi
il cristianesimo rappresenta per le donne un’occasione di protagonismo e di impegno
sociale pieno.