Paura in Irlanda del Nord dopo l’attacco ieri sera, nella contea di Antrim, ad una
base dell’esercito britannico costata la vita a due militari. Un agguato che ancora
non è stato rivendicato. Il premier britannico Brown ha assicurato che, nonostante
la violenza, il processo di pace non è in pericolo. Sulla stessa linea il presidente
dello Sinn Fein, principale partito repubblicano dell'Ulster, Gerry Adams, che ha
definito l’azione “un attacco al processo di pace”. Il servizio di Enzo Farinella:
Anche se
nessuno si è ancora assunto la responsabilità di aver condotto questo vile attacco
barbarico, in molti pensano che siano stati i repubblicani nazionalisti dissidenti
o i membri irriducibili della disciolta IRA, l’ex Armata Repubblicana Irlandese, a
compiere un simile crimine. Un crimine che ha lasciato sul terreno due soldati inglesi
uccisi ed altri quattro feriti gravi, tra cui civili. Il primo ministro irlandese,
Brian Cowen, in un messaggio al suo collega britannico Brown, ha detto tra l’altro:
“La violenza è stata rigettata dalla maggior parte della popolazione irlandese e piccoli
gruppi di dissidenti non potranno deragliare il processo di pace”. Londra, Belfast
e Dublino hanno condannato unanimemente e senza riserve questa azione criminale. Tutta
l’Irlanda gode di pace giusta e duratura da vari anni. I repubblicani irlandesi dell’IRA,
sotto la guida del leader nazionalista Gerry Adams, hanno sottoscritto un trattato
di pace nel 1998. Otto anni dopo, nel 2006, una coalizione di unionisti e nazionalisti
ha preso in mano la conduzione della vita pacifica nel Nord Irlanda.