All'Angelus il Papa annuncia che dall'8 al 15 maggio si recherà in pellegrinaggio
in Terra Santa
L'importanza della preghiera nel periodo di Quaresima, i prossimi viaggi apostolici
e l'odierna Giornata della donna sono stati al centro dell'Angelus del Papa. Di seguito
il testo dell'Angelus
Cari fratelli e sorelle!
Nei giorni scorsi, come
sapete, ho fatto gli Esercizi spirituali, insieme con i miei collaboratori della Curia
Romana. E’ stata una settimana di silenzio e di preghiera: la mente e il cuore hanno
potuto dedicarsi interamente a Dio, all’ascolto della sua Parola, alla meditazione
dei misteri di Cristo. Fatte le debite proporzioni, è un po’ quello che accadde agli
apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni quando Gesù li portò con sé su un alto monte,
in disparte, loro soli, e mentre pregava si “trasfigurò”: il suo volto e la sua persona
apparvero luminosi, splendenti. La liturgia ripropone questo celebre episodio proprio
oggi, seconda domenica di Quaresima (cfr Mc 9,2-10). Gesù voleva che i suoi discepoli,
in particolare quelli che avrebbero avuto la responsabilità di guidare la Chiesa nascente,
facessero un’esperienza diretta della sua gloria divina, per affrontare lo scandalo
della croce. In effetti, quando verrà l’ora del tradimento e Gesù si ritirerà a pregare
nel Getsemani, terrà vicini gli stessi Pietro, Giacomo e Giovanni, chiedendo loro
di vegliare e pregare con Lui (cfr Mt 26,38). Essi non ce la faranno, ma la grazia
di Cristo li sosterrà e li aiuterà a credere nella Risurrezione.
Mi preme sottolineare
che la Trasfigurazione di Gesù è stata sostanzialmente un’esperienza di preghiera
(cfr Lc 9,28-29). La preghiera, infatti, raggiunge il suo culmine, e perciò diventa
fonte di luce interiore, quando lo spirito dell’uomo aderisce a quello di Dio e le
loro volontà si fondono quasi a formare un tutt’uno. Quando Gesù salì sul monte, si
immerse nella contemplazione del disegno d’amore del Padre, che l’aveva mandato nel
mondo per salvare l’umanità. Accanto a Gesù apparvero Elia e Mosè, a significare che
le Sacre Scritture erano concordi nell’annunciare il mistero della sua Pasqua, che
cioè il Cristo doveva soffrire e morire per entrare nella sua gloria (cfr Lc 24,26.46).
In quel momento Gesù vide profilarsi davanti a sé la Croce, l’estremo sacrificio necessario
per liberare noi dal dominio del peccato e della morte. E nel suo cuore, ancora una
volta, ripeté il suo “Amen”. Disse sì, eccomi, sia fatta, o Padre, la tua volontà
d’amore. E, come era accaduto dopo il Battesimo nel Giordano, vennero dal Cielo i
segni del compiacimento di Dio Padre: la luce, che trasfigurò il Cristo, e la voce
che lo proclamò “il Figlio amato” (Mc 9,7).
Insieme con il digiuno e la misericordia,
la preghiera forma la struttura portante della nostra vita spirituale. Cari fratelli
e sorelle, vi esorto a trovare in questo tempo di Quaresima prolungati momenti di
silenzio, possibilmente di ritiro, per rivedere la propria vita alla luce del disegno
d’amore del Padre celeste. Lasciatevi guidare in questo più intenso ascolto di Dio
dalla Vergine Maria, maestra e modello di preghiera. Lei, anche nel buio fitto della
passione di Cristo, non perse ma custodì nel suo animo la luce del Figlio divino.
Per questo la invochiamo Madre della fiducia e della speranza!
Dopo Angelus La
data odierna – 8 marzo – ci invita a riflettere sulla condizione della donna e a rinnovare
l’impegno, perché sempre e dovunque ogni donna possa vivere e manifestare in pienezza
le proprie capacità ottenendo pieno rispetto per la sua dignità. In tal senso si sono
espressi il Concilio Vaticano II e il magistero pontificio, in particolare la Lettera
apostolica Mulieris dignitatem del servo di Dio Giovanni Paolo II (15 agosto 1988).
Più degli stessi documenti, però, valgono le testimonianze dei Santi; e la nostra
epoca ha avuto quella di Madre Teresa di Calcutta: umile figlia dell’Albania, diventata,
per la grazia di Dio, esempio a tutto il mondo nell’esercizio della carità e nel servizio
alla promozione umana. Quante altre donne lavorano ogni giorno, nel nascondimento,
per il bene dell’umanità e per il Regno di Dio! Assicuro oggi la mia preghiera per
tutte le donne, perché siano sempre più rispettate nella loro dignità e valorizzate
nelle loro positive potenzialità.
Cari fratelli e sorelle, nel clima di più
intensa preghiera che contraddistingue la Quaresima, affido al vostro ricordo i due
viaggi apostolici che, a Dio piacendo, compirò prossimamente. La settimana ventura,
dal 17 al 23 marzo, mi recherò in Africa, prima in Camerun e quindi in Angola, per
manifestare la concreta vicinanza mia e della Chiesa ai cristiani e alle popolazioni
di quel continente che mi è particolarmente caro. Poi, dall’8 al 15 maggio compirò
un pellegrinaggio in Terra Santa per domandare al Signore, visitando i luoghi santificati
dal suo passaggio terreno, il prezioso dono dell’unità e della pace per il Medio Oriente
e per l’intera umanità. Sin d’ora conto sul sostegno spirituale di tutti voi, perché
Iddio mi accompagni e ricolmi delle sue grazie quanti incontrerò sui miei passi.