2009-03-07 15:56:26

Tony Blair preoccupato per il “laicismo aggressivo” nella società britannica


L'ex primo ministro britannico, Tony Blair, ha espresso la propria preoccupazione di fronte a quello che considera il “laicismo aggressivo” sempre più diffuso nella società britannica. In un’intervista concessa al settimanale anglicano Church of Englang Newspaper e ripresa dal quotidiano della Santa Sede "L'Osservatore Romano", l'ex premier ha definito "ridicole" le sanzioni imposte ad alcune persone per aver manifestato pubblicamente la loro fede. Si è poi riferito a casi come quello di Caroline Petrie, infermiera sospesa per essersi offerta di pregare per una paziente, o quello di Jennie Cain, che potrebbe rimanere senza lavoro per aver chiesto un sostegno agli amici quando la figlia è stata rimproverata per aver parlato dell'Inferno durante la ricreazione. "Penso che le persone - ha affermato - dovrebbero essere orgogliose della loro fede cristiana e poter esprimerla come desiderano". Blair – rende noto l’agenzia Zenit - si è detto d'accordo con i rappresentanti religiosi secondo cui la religione corre il rischio di essere considerata "un'eccentricità personale". A suo avviso, il conflitto tra le religioni tradizionali e la nuova dottrina liberale dei diritti umani è "inevitabile". La vera prova per una religione, “in un'epoca contraddistinta da un secolarismo aggressivo, è dimostrare sicurezza nel mostrarsi all'esterno e nel perorare la sua causa attraverso la persuasione". Lo stesso ex premier ha anche dichiarato che durante il suo governo non si è riferito a questioni religiose per non essere considerato "un folle". Convertitosi al cattolicesimo dopo il suo ritiro, Blair ha creato una fondazione per promuovere il rispetto e la comprensione tra le religioni. (A.L.)







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