2009-03-07 15:59:47

Mons. Fisichella: sulle questioni della vita gli Stati non pretendano il silenzio della Chiesa


I cattolici non sono “afoni” su temi quali la difesa e la promozione della vita dal concepimento fino al termine naturale. Gli Stati, quando legiferano in materia di bioetica, non possono pretendere il silenzio dalla Chiesa. E’ quanto ha sottolineato mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenendo ad un convegno tenutosi all’Università di Padova sul tema “Etica nella medicina dei trapianti e della cellule staminali”. “Davanti alla promozione e difesa della vita umana – ha detto mons. Fisichella le cui parole sono state riprese da Avvenire – non esiste forma di ingerenza alcuna nei confronti degli Stati né ragioni di opportunità politica che potrebbero essere avanzate per esprimere, o meno, un giudizio in proposito”. Non c’è “nessuna invasione di campo” da parte della Chiesa ma solo il richiamo “che quanto è oggetto di più scienze non può diventare esclusivo campo di azione di una sola, che si arroga il diritto di dire l’ultima parola”. Sul discusso principio di autodeterminazione, mons. Fisichella ha ribadito che “non può essere esteso in modo assoluto”. Ma deve restare limitato “al diritto di non vedersi imporre terapie sproporzionate e coercitive”. Su questi temi – ha concluso – nessuno potrà mai chiederci di rimanere in silenzio. “Ne andrebbe della nostra presenza nel mondo che permane come eco di una Parola di cui siamo portatori e responsabili: quella del Figlio di Dio mediante il quale il Creatore ha dato vita agli spazi infiniti dell’universo e alla nostra personale esistenza”. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.