Giovani e speranza: l'editoriale di padre Lombardi
Con il suo Messaggio per la Giornata mondiale della gioventù del prossimo 5 aprile,
che sarà vissuta a livello diocesano, Benedetto XVI ha sollevato la “questione della
speranza”. Con esortazioni a non sprecare la propria vita in pratiche o obiettivi
che possono bruciarla, il Papa ha esortato i giovani a riempirla incontrando Cristo,
perché - ha detto - è “Lui che dà senso alla vita” ed apre il cuore ad una speranza
forte e reale. Sul contenuto di questo Messaggio, la riflessione del nostro direttore
generale, padre Federico Lombardi, per il settimanale informativo del Centro
Televisivo Vaticano, "Octava dies":
Molto bello
il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno, che si
celebra a livello diocesano la Domenica delle Palme! Parla di speranza. Si ricollega
naturalmente all’ultima enciclica di Papa Benedetto – intitolata appunto: “Spe salvi:
cioè, nella speranza siamo salvati” -, ma si rivolge specificamente alle generazioni
nuove, naturalmente aperte agli ideali, ai sogni, ai progetti, quelle che possono
e devono trovare il modo di tradurre la speranza in segni concreti nel corso degli
anni a venire. “La questione della speranza è al centro della nostra vita di esseri
umani e della nostra missione di cristiani, soprattutto nell’epoca contemporanea”
dice il Papa, e continua stimolando il senso di responsabilità dei giovani: “La giovinezza
è il tempo in cui maturano scelte decisive per il resto della vita”.
Andare
aldilà delle speranze piccole ed effimere per gettare il cuore verso la “grande speranza”,
che dia senso all’esistenza, la speranza che si appoggia su Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Su questa base solida si può imparare ad essere pazienti e perseveranti, a smascherare
la idolatria del denaro, della carriera e del successo, a mettere le capacità personali
al servizio del bene comune, della verità, dell’amore per il prossimo.
La
gioventù dovrebb’essere l’età della gioia; ma senza speranza non c’è possibilità di
gioia. Il cristiano autentico invece – conclude il Papa – non è mai triste, anche
se deve affrontare prove difficili, perché la presenza e l’amicizia di Gesù è il segreto
della sua gioia e della sua pace. La Chiesa continua ad invitare la gioventù del mondo
a guardare in avanti.