Costa Rica in crisi dopo le inondazioni. Appello del vescovo di Limon
Mons. José Rafael Quiros Quiros, vescovo di Limon, in Costa Rica, ha manifestato viva
preoccupazione per la difficile situazione che investe gran parte delle famiglie della
diocesi dopo le gravi inondazioni che hanno colpito la regione sia nel mese di novembre
del 2008 che lo scorso mese di febbraio. Lo ha fatto assieme ai sacerdoti della diocesi,
attraverso un comunicato che – riporta l’agenzia Fides - definisce grave la situazione.
Queste famiglie – si legge - non hanno ricevuto alcun sostegno e oltre alla casa sono
state colpite nel loro sistema agricolo-produttivo, con ingenti perdite di prodotti
se non addirittura dei terreni. “Molti agricoltori – prosegue - si sono indebitati
per seminare le loro terre ed ora si trovano senza denaro per far fronte alle necessità
di base delle loro famiglie”. Centinaia di lavoratori inoltre hanno perso il posto
di lavoro in quanto le compagnie colpite dalla crisi hanno effettuato tagli al loro
organico. Le conseguenze negative ricadono anche sui piccoli allevatori, che si trovano
di fronte alla morte del bestiame e al basso valore dello stesso. Il comunicato cita
poi lo stato di degrado in cui versano le vie di comunicazione e le infrastrutture
in generale, sottolineando che “le soluzioni continuano a non arrivare in tempi ragionevoli”.
Da qui la solidarietà del vescovo di Limon il quale ricorda che come Pastori “non
possiamo cadere nell’indifferenza, per cui ci sentiamo chiamati ad essere vicini ai
fratelli e alle sorelle che soffrono”. Nel comunicato vengono poi avanzate una serie
di proposte per cercare di arginare questa situazione. Si propone di realizzare uno
studio sulle famiglie che hanno avuto prestiti e che a causa di queste inondazioni
non possono sostenerne le spese; di offrire ai lavoratori che sono stati licenziati
delle proprietà inondate, alcune possibilità di scelte lavorative o sovvenzioni, affinché
le loro famiglie possano fare fronte a questa crisi; di realizzare programmi concreti
di riabilitazione dell’agricoltura che diano una possibilità reale alle famiglie dei
produttori colpiti; di regolare i prezzi del bestiame e della carne; di offrire al
settore del bestiame ed agricolo un programma urgente di aiuto immediato per evitare
che le bestie continuino a morire e che si possano di nuovo seminare le terre; di
riabilitare gli acquedotti danneggiati dalle inondazioni visto che in questo momento
non vi è acqua potabile e tutti sono esposti alle conseguenze di ingerire acqua inquinata.
(E. B.)