2009-03-05 15:17:30

In Somalia la più grave emergenza umanitaria del mondo


Attualmente, la Somalia attraversa la peggiore crisi umanitaria del mondo, e circa la metà dei suoi 7,5 milioni di abitanti ha bisogno di aiuti alimentari per sopravvivere. La situazione più drammatica è quella dei bambini: circa 200 mila malnutriti, quasi 60 mila dei quali in condizioni gravi, molti a rischio di morte. È quanto ha dichiarato Mark Bowden, il coordinatore dell'Onu per gli aiuti umanitari alla Somalia. Alla base della tragedia - secondo Bowden - una spaventosa combinazione tra siccità, economia collassata e guerra civile senza fine. C'è poi l'ondata di profughi: almeno un milione dal 2007 (anche se il fenomeno è un pò rallentato), che si aggiungono agli oltre due milioni preesistenti. Popolazioni prive di tutto, che la guerra obbliga sovente a spostarsi anche due o tre volte all'anno. L'Onu ha chiesto 113 milioni di dollari per l'assistenza alla Somalia nell'anno in corso. Ma la risposta, ha precisato Bowden, “è stata molto scarsa, finora ne abbiamo ricevuto solo il 19 per cento”.

Zimbabwe
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha prorogato le sanzioni contro lo Zimbabwe perchè il Paese non ha ancora risolto la sua crisi politica. “La crisi determinata dalle azioni e dalle politiche di alcuni membri del governo dello Zimbabwe ed altri, tese a minare il processo democratico, non è stata ancora risolta”, ha detto Obama, sottolineando che tali politiche “rappresentano una continua e straordinaria minaccia alla politica estera degli Stati Uniti”. Le sanzioni economiche, imposte dal governo di George W. Bush nel 2003 e successivamente ampliate, sarebbero scadute venerdì prossimo se Obama non avesse deciso di estenderne il termine.

NATO e Russia superano le tensioni della crisi caucasica
I ministri degli Esteri della Nato sanciranno oggi il ritorno a relazioni normali con la Russia, dopo il congelamento del "business as usual", seguito all'attacco russo contro la Georgia, nell'agosto scorso. Solo la Lituania ha detto di ritenere “un po' prematuro” scongelare del tutto le relazioni. Da parte sua, il segretario di Stato USA, Clinton, che partecipa per la prima volta alla riunione NATO, ha detto che è tempo di lavorare costruttivamente con la Russia nelle aree in cui si condividono interessi, incluso gli aiuti al popolo dell'Afghanistan”. La Clinton ha detto anche che le porte della Nato devo restare aperte per la Georgia e l'Ucraina.

Georgia
La Georgia ha accusato Mosca di aver violato il suo spazio aereo, affermando che, ieri e oggi, due elicotteri russi hanno sorvolato la zona del confine amministrativo tra Georgia e Abkhazia. La Russia da parte sua smentisce.

Ancora perquisizioni in Ucraina per le società legate al commercio del gas
Nuove perquisizioni dei servizi di sicurezza ucraini, stamani a Kiev, nelle società legate al commercio del gas. Dopo il blitz di ieri alla Naftogaz, la Compagnia statale per la distribuzione e l'export del gas ucraino, oggi gli agenti hanno effettuato perquisizioni anche alla Ukrtransgaz, la società che si occupa della manutenzione dei gasdotti e dei depositi sotterranei di metano. Sulle ultime operazioni, ascoltiamo Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca del Corriere della Sera, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - Sul gas si giocano le prossime elezioni presidenziali, che dovrebbero essere a fine anno in Ucraina. Lo scontro tra gli ex alleati della “rivoluzione arancione” - Yulia Timoshenko e il presidente Viktor Yushenko - oramai è diventato incandescente e attraverso le società che gestiscono il gas passano, o sono passati, i finanziamenti sotterranei che servono a portare uno dei candidati alla vittoria.

D. - Cosa c’è dietro a questo scontro sul gas?

 
R. - Quello che è successo precedentemente è stato che l’accordo raggiunto con la Russia ha comportato l’allontanamento dall’affare del gas di una società di intermediazione che si chiama “RosUkrEnergo”, nella quale si dice che avesse grossi interessi il presidente Viktor Yushenko. E adesso, invece, queste perquisizioni avvengono in altre società ucraine legate, appunto, al gas, cioè la società del gas statale ucraina che invece fa capo al primo ministro, Yulia Timoshenko.

D. - Com’è cambiato il panorama politico ucraino negli ultimi mesi?

 
R. - Nel momento in cui c’è stato l’accordo tra la Russia e l’Ucraina - l’accordo raggiunto da Yulia Timoshenko - si è visto che in pratica c’è stato un cambio di cavallo da parte di Mosca che, fino a pochi mesi fa, all'incirca fino alle ultime elezioni, continuava a puntare tutte le sue carte solamente sul partito filorusso di Yanukovitch, il candidato che nel 2004 si oppose a Yushenko proprio durante la “rivoluzione arancione”. All’epoca, la Timoshenko era forse la nemica numero uno di Mosca, tanto che in Russia c’era ancora un mandato di cattura contro di lei per un’inchiesta, probabilmente politica, imbastita dalla procura russa. Adesso, invece, Vladimir Putin, il primo ministro ed ex presidente russo, ha deciso di sposare la causa di Yulia Timoshenko la quale, a sua volta, si è anche riavvicinata a Mosca.

USA e Guantanamo
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, si è dichiarata “molto incoraggiata” dalle risposte positive dei Paesi europei alla richiesta statunitense di accogliere ex detenuti di Guantanamo. “Sono molto incoraggiata da quello che ho sentito”, ha affermato il capo della diplomazia Usa nell'aereo che la portava a Bruxelles, al termine di un tour di tre giorni in Medio oriente, ricordando di aver incontrato nelle ultime settimane diversi dei suoi colleghi europei a Washington. “Siamo stati veramente incoraggiati dai responsi positivi e ricettivi che abbiamo ricevuto, ma non siano ancora pronti a presentare delle richieste specifiche”, ha proseguito. “È una cosa di cui riparleremo con loro quando avremo completato il nostro lavoro interno su tale questione”, ha spiegato la Clinton ai giornalisti che l'accompagnano nel suo viaggio. E ha concluso: “Penso che sarà un campo nel quale avremo buoni rapporti di lavoro”.

Episodio di violenza a Gerusalemme: morto solo l’attentatore
A Gerusalemme un presunto attentatore, dopo essersi lanciato a bordo di un trattore contro un'autopattuglia della polizia e poi contro un autobus vuoto, è stato ucciso dal fuoco degli agenti. Nell'impatto con l'autopattuglia, due poliziotti sono rimasti feriti.

Preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza
La Striscia di Gaza, dopo gli attacchi israeliani dello scorso dicembre, è alle prese con una crisi senza precedenti. Lunedì scorso, alla Conferenza dei donatori per la ricostruzione, che si è svolta a Sharm el Sheikh con delegazioni di oltre 70 Paesi, sono stati stanziati oltre 4 miliardi di dollari. Della drammatica situazione attuale della Striscia di Gaza parla, al microfono di Massimiliano Menichetti, Gianmarco Onorato, delegato della Croce Rossa Internazionale per i Territori palestinesi e Israele.RealAudioMP3

R. - Ci troviamo di fronte una popolazione che ha veramente bisogno di un sostegno. La chiusura fa sì che la popolazione viva, complessivamente, al di sotto di una soglia accettabile di povertà. Mangiano poco e male, c’è mancanza di impiego, la stragrande maggioranza della popolazione non ha lavoro, non c’è possibilità di scambio e di commercio. Tutte queste cose fanno di questo uno dei posti peggiori. L’emergenza è permanente.

 
D. - Quali sono le località che maggiormente hanno risentito dell’ultima offensiva israeliana?

 
R. - Soprattutto il nord, tra la frontiera, a Erez, Jabalia che è un grande campo di rifugiati, fino a Gaza City, e il centro. Nel sud, tra la zona di frontiera, a Khan Yunis, e Rafah.

 
D. - Si parla di migliaia di sfollati. Questi spostamenti quali aree coinvolgono?

 
R. - Le migrazioni sono sempre all’interno delle stesse località e la gente in genere non cambia città. Ci sono alcuni che non hanno neanche voluto lasciare le rovine della casa e lì vivono.

 
D. - La diplomazia internazionale continua a lavorare per stabilizzare l’area. La popolazione ha questa percezione?

 
R. - La popolazione locale è interessata solo ai cambiamenti pratici, i dibattiti o gli interventi politici a loro non interessano perché non hanno mai visto un cambiamento.

 
D. - La Conferenza dei Paesi donatori di Sharm el Sheikh ha stanziato oltre 4 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza e nonostante questo ci sono già le perplessità di Hamas, che non riconosce l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen, di fatto indicata dai Paesi donatori internazionali per la distribuzione degli aiuti. C’è il rischio che gli aiuti poi non arrivino materialmente alle persone?

 
R. - Gli aiuti che dovrebbero entrare attraverso Israele avvengono con il contagocce. È chiaro che, se non c’è un monitoraggio internazionale, sarà difficile sapere dove va questo materiale. Poi, c’è il fatto che Hamas è forte come prima, se non di più, e tutto quello che entra è controllato dall'autorità locale.

 
Pakistan
Talebani all'attacco nella zona di Peshawar: la notte scorsa hanno fatto esplodere una bomba che ha distrutto 16 negozi di dischi e video ed hanno fatto saltare un mausoleo dedicato ad un poeta del XVII secolo, perchè "profanato" dalle visite delle donne. Il mausoleo distrutto era dedicato al poeta pashtun, Rehman Baba.

Iraq
È di almeno 10 morti e una quarantina di feriti l'attentato compiuto questa mattina con un'autobomba in un mercato del bestiame ad Hamza, nella provincia irachena di Babilonia, uno dei più sanguinosi da alcune settimane. La provincia di Babilonia, abitata sia da arabi sciiti che sunniti, è stata teatro dopo la caduta del regime di Saddam Hussein nel 2003 di numerosi micidiali attentati, ma da mesi era considerata relativamente tranquilla. La responsabilità della sicurezza in tutta la provincia di Babilonia è stata trasmessa nell'ottobre dello scorso anno dalle forze Usa alle autorità irachene.

Pirateria
Il cargo egiziano "Blue Star", catturato da pirati somali il primo gennaio scorso, è stato rilasciato dai suoi sequestratori con tutti i 28 membri dell'equipaggio. Lo ha riferito l'agenzia egiziana Mena. La "Blue Star", che trasportava un carico di seimila tonnellate di fertilizzanti, era stata abbordata il giorno di Capodanno al largo delle coste somale, presso Bab el Mandeb. Il suo proprietario, Abderrahmane el-Awwa, aveva annunciato il 6 febbraio scorso di aver raggiunto un accordo con i pirati per un riscatto di un milione di dollari.

Cina - Taiwan
La Cina “è pronta” a discutere con Taiwan di problemi “politici e militari”. Lo ha affermato il premier cinese, Wen Jiabao, nel suo rapporto all'Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese, che apre oggi a Pechino i lavori della sua sessione annuale. Nel testo distribuito alla stampa, Wen aggiunge che la Cina è pronta a “creare le condizioni” per mettere fine alla costante tensione con Taiwan, che è di fatto indipendente dal 1949 e che Pechino considera una provincia ribelle. I rapporti tra i due vicini sono migliorati negli ultimi 12 mesi con l'elezione a presidente di Taiwan di Ma Ying-jeou, favorevole alla distensione con Pechino.

Italia - arresti per un traffico di immigrati
Una struttura “reticolare, multietnica e molto pericolosa” in grado di gestire tutte le fasi dell'immigrazione clandestina, dal reclutamento dei migranti in vari Paesi africani, al loro imbarco in Libia, all'arrivo sulle coste italiane, fino alla fuga dai centri di accoglienza e al successivo sfruttamento E' questa l'organizzazione smantellata dai Carabinieri del Ros che ha portato in carcere 13 persone in varie regioni di Italia: Sicilia, Calabria, Lombardia ed Emilia Romagna. Gli accertamenti non hanno evidenziato attività connesse con il terrorismo, ma l'esistenza di una vasta organizzazione di trafficanti di esseri umani, strutturata in cellule collegate tra loro e con referenti nei Paesi di origine degli stranieri, in Libia e in Italia. Ciascun gruppo, spiegano i Carabinieri, assicurava il reclutamento di connazionali in Marocco, Egitto, Tunisia, Algeria e Sudan, provvedendo quindi al loro trasferimento via terra presso il porto libico di Zouara. Qui, i referenti libici procuravano le imbarcazioni per il trasporto dei clandestini sulle coste italiane, in particolare Lampedusa, mantenendo i contatti con la componente presente in Italia, che segnalava le rotte da percorrere. In venti casi, secondo i Carabinieri, si può parlare di veri e propri sequestri di persona a scopo di estorsione perchè gli stranieri, una volta fatti fuggire dai centri, sono stati segregati in ricoveri di fortuna e liberati solo dopo il pagamento di un riscatto da parte dei familiari.

Cuba
Due alti responsabili cubani accusati di condotta “indegna” hanno dato le dimissioni da tutte le loro funzioni e dal partito comunista riconoscendo i loro errori. Lo scrive il quotidiano Granma che pubblica una loro lettera. Due giorni fa, era stato annunciato un rimpasto di governo nell'ambito del quale erano stati sostituiti Felipe Perez Roque, ministro degli Esteri, e Carlos Lage, vicepresidente del Consiglio dei ministri. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 64
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