In Somalia la più grave emergenza umanitaria del mondo
Attualmente, la Somalia attraversa la peggiore crisi umanitaria del mondo, e circa
la metà dei suoi 7,5 milioni di abitanti ha bisogno di aiuti alimentari per sopravvivere.
La situazione più drammatica è quella dei bambini: circa 200 mila malnutriti, quasi
60 mila dei quali in condizioni gravi, molti a rischio di morte. È quanto ha dichiarato
Mark Bowden, il coordinatore dell'Onu per gli aiuti umanitari alla Somalia. Alla base
della tragedia - secondo Bowden - una spaventosa combinazione tra siccità, economia
collassata e guerra civile senza fine. C'è poi l'ondata di profughi: almeno un milione
dal 2007 (anche se il fenomeno è un pò rallentato), che si aggiungono agli oltre due
milioni preesistenti. Popolazioni prive di tutto, che la guerra obbliga sovente a
spostarsi anche due o tre volte all'anno. L'Onu ha chiesto 113 milioni di dollari
per l'assistenza alla Somalia nell'anno in corso. Ma la risposta, ha precisato Bowden,
“è stata molto scarsa, finora ne abbiamo ricevuto solo il 19 per cento”.
Zimbabwe Il
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha prorogato le sanzioni contro lo Zimbabwe
perchè il Paese non ha ancora risolto la sua crisi politica. “La crisi determinata
dalle azioni e dalle politiche di alcuni membri del governo dello Zimbabwe ed altri,
tese a minare il processo democratico, non è stata ancora risolta”, ha detto Obama,
sottolineando che tali politiche “rappresentano una continua e straordinaria minaccia
alla politica estera degli Stati Uniti”. Le sanzioni economiche, imposte dal governo
di George W. Bush nel 2003 e successivamente ampliate, sarebbero scadute venerdì prossimo
se Obama non avesse deciso di estenderne il termine.
NATO e Russia superano
le tensioni della crisi caucasica I ministri degli Esteri della Nato sanciranno
oggi il ritorno a relazioni normali con la Russia, dopo il congelamento del "business
as usual", seguito all'attacco russo contro la Georgia, nell'agosto scorso. Solo la
Lituania ha detto di ritenere “un po' prematuro” scongelare del tutto le relazioni.
Da parte sua, il segretario di Stato USA, Clinton, che partecipa per la prima volta
alla riunione NATO, ha detto che è tempo di lavorare costruttivamente con la Russia
nelle aree in cui si condividono interessi, incluso gli aiuti al popolo dell'Afghanistan”.
La Clinton ha detto anche che le porte della Nato devo restare aperte per la Georgia
e l'Ucraina.
Georgia La Georgia ha accusato Mosca di aver violato
il suo spazio aereo, affermando che, ieri e oggi, due elicotteri russi hanno sorvolato
la zona del confine amministrativo tra Georgia e Abkhazia. La Russia da parte sua
smentisce.
Ancora perquisizioni in Ucraina per le società legate al commercio
del gas Nuove perquisizioni dei servizi di sicurezza ucraini, stamani a Kiev,
nelle società legate al commercio del gas. Dopo il blitz di ieri alla Naftogaz, la
Compagnia statale per la distribuzione e l'export del gas ucraino, oggi gli agenti
hanno effettuato perquisizioni anche alla Ukrtransgaz, la società che si occupa della
manutenzione dei gasdotti e dei depositi sotterranei di metano. Sulle ultime operazioni,
ascoltiamo Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca del Corriere della Sera,
intervistato da Giada Aquilino:
R. - Sul
gas si giocano le prossime elezioni presidenziali, che dovrebbero essere a fine anno
in Ucraina. Lo scontro tra gli ex alleati della “rivoluzione arancione” - Yulia Timoshenko
e il presidente Viktor Yushenko - oramai è diventato incandescente e attraverso le
società che gestiscono il gas passano, o sono passati, i finanziamenti sotterranei
che servono a portare uno dei candidati alla vittoria.
D. - Cosa c’è
dietro a questo scontro sul gas?
R. - Quello che
è successo precedentemente è stato che l’accordo raggiunto con la Russia ha comportato
l’allontanamento dall’affare del gas di una società di intermediazione che si chiama
“RosUkrEnergo”, nella quale si dice che avesse grossi interessi il presidente Viktor
Yushenko. E adesso, invece, queste perquisizioni avvengono in altre società ucraine
legate, appunto, al gas, cioè la società del gas statale ucraina che invece fa capo
al primo ministro, Yulia Timoshenko.
D. - Com’è cambiato il panorama
politico ucraino negli ultimi mesi?
R. - Nel momento
in cui c’è stato l’accordo tra la Russia e l’Ucraina - l’accordo raggiunto da Yulia
Timoshenko - si è visto che in pratica c’è stato un cambio di cavallo da parte di
Mosca che, fino a pochi mesi fa, all'incirca fino alle ultime elezioni, continuava
a puntare tutte le sue carte solamente sul partito filorusso di Yanukovitch, il candidato
che nel 2004 si oppose a Yushenko proprio durante la “rivoluzione arancione”. All’epoca,
la Timoshenko era forse la nemica numero uno di Mosca, tanto che in Russia c’era ancora
un mandato di cattura contro di lei per un’inchiesta, probabilmente politica, imbastita
dalla procura russa. Adesso, invece, Vladimir Putin, il primo ministro ed ex presidente
russo, ha deciso di sposare la causa di Yulia Timoshenko la quale, a sua volta, si
è anche riavvicinata a Mosca.
USA e Guantanamo Il segretario
di Stato americano, Hillary Clinton, si è dichiarata “molto incoraggiata” dalle risposte
positive dei Paesi europei alla richiesta statunitense di accogliere ex detenuti di
Guantanamo. “Sono molto incoraggiata da quello che ho sentito”, ha affermato il capo
della diplomazia Usa nell'aereo che la portava a Bruxelles, al termine di un tour
di tre giorni in Medio oriente, ricordando di aver incontrato nelle ultime settimane
diversi dei suoi colleghi europei a Washington. “Siamo stati veramente incoraggiati
dai responsi positivi e ricettivi che abbiamo ricevuto, ma non siano ancora pronti
a presentare delle richieste specifiche”, ha proseguito. “È una cosa di cui riparleremo
con loro quando avremo completato il nostro lavoro interno su tale questione”, ha
spiegato la Clinton ai giornalisti che l'accompagnano nel suo viaggio. E ha concluso:
“Penso che sarà un campo nel quale avremo buoni rapporti di lavoro”.
Episodio
di violenza a Gerusalemme: morto solo l’attentatore A Gerusalemme un presunto
attentatore, dopo essersi lanciato a bordo di un trattore contro un'autopattuglia
della polizia e poi contro un autobus vuoto, è stato ucciso dal fuoco degli agenti.
Nell'impatto con l'autopattuglia, due poliziotti sono rimasti feriti.
Preoccupazione
per la situazione nella Striscia di Gaza La Striscia di Gaza, dopo gli attacchi
israeliani dello scorso dicembre, è alle prese con una crisi senza precedenti. Lunedì
scorso, alla Conferenza dei donatori per la ricostruzione, che si è svolta a Sharm
el Sheikh con delegazioni di oltre 70 Paesi, sono stati stanziati oltre 4 miliardi
di dollari. Della drammatica situazione attuale della Striscia di Gaza parla, al microfono
di Massimiliano Menichetti, Gianmarco Onorato, delegato della Croce
Rossa Internazionale per i Territori palestinesi e Israele.
R. - Ci troviamo
di fronte una popolazione che ha veramente bisogno di un sostegno. La chiusura fa
sì che la popolazione viva, complessivamente, al di sotto di una soglia accettabile
di povertà. Mangiano poco e male, c’è mancanza di impiego, la stragrande maggioranza
della popolazione non ha lavoro, non c’è possibilità di scambio e di commercio. Tutte
queste cose fanno di questo uno dei posti peggiori. L’emergenza è permanente.
D.
- Quali sono le località che maggiormente hanno risentito dell’ultima offensiva israeliana?
R.
- Soprattutto il nord, tra la frontiera, a Erez, Jabalia che è un grande campo di
rifugiati, fino a Gaza City, e il centro. Nel sud, tra la zona di frontiera, a Khan
Yunis, e Rafah.
D. - Si parla di migliaia di sfollati.
Questi spostamenti quali aree coinvolgono?
R. - Le
migrazioni sono sempre all’interno delle stesse località e la gente in genere non
cambia città. Ci sono alcuni che non hanno neanche voluto lasciare le rovine della
casa e lì vivono.
D. - La diplomazia internazionale
continua a lavorare per stabilizzare l’area. La popolazione ha questa percezione?
R.
- La popolazione locale è interessata solo ai cambiamenti pratici, i dibattiti o gli
interventi politici a loro non interessano perché non hanno mai visto un cambiamento.
D.
- La Conferenza dei Paesi donatori di Sharm el Sheikh ha stanziato oltre 4 miliardi
di dollari per la ricostruzione di Gaza e nonostante questo ci sono già le perplessità
di Hamas, che non riconosce l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen, di fatto
indicata dai Paesi donatori internazionali per la distribuzione degli aiuti. C’è il
rischio che gli aiuti poi non arrivino materialmente alle persone?
R.
- Gli aiuti che dovrebbero entrare attraverso Israele avvengono con il contagocce.
È chiaro che, se non c’è un monitoraggio internazionale, sarà difficile sapere dove
va questo materiale. Poi, c’è il fatto che Hamas è forte come prima, se non di più,
e tutto quello che entra è controllato dall'autorità locale.
Pakistan Talebani
all'attacco nella zona di Peshawar: la notte scorsa hanno fatto esplodere una bomba
che ha distrutto 16 negozi di dischi e video ed hanno fatto saltare un mausoleo dedicato
ad un poeta del XVII secolo, perchè "profanato" dalle visite delle donne. Il mausoleo
distrutto era dedicato al poeta pashtun, Rehman Baba.
Iraq È
di almeno 10 morti e una quarantina di feriti l'attentato compiuto questa mattina
con un'autobomba in un mercato del bestiame ad Hamza, nella provincia irachena di
Babilonia, uno dei più sanguinosi da alcune settimane. La provincia di Babilonia,
abitata sia da arabi sciiti che sunniti, è stata teatro dopo la caduta del regime
di Saddam Hussein nel 2003 di numerosi micidiali attentati, ma da mesi era considerata
relativamente tranquilla. La responsabilità della sicurezza in tutta la provincia
di Babilonia è stata trasmessa nell'ottobre dello scorso anno dalle forze Usa alle
autorità irachene.
Pirateria Il cargo egiziano "Blue Star", catturato
da pirati somali il primo gennaio scorso, è stato rilasciato dai suoi sequestratori
con tutti i 28 membri dell'equipaggio. Lo ha riferito l'agenzia egiziana Mena. La
"Blue Star", che trasportava un carico di seimila tonnellate di fertilizzanti, era
stata abbordata il giorno di Capodanno al largo delle coste somale, presso Bab el
Mandeb. Il suo proprietario, Abderrahmane el-Awwa, aveva annunciato il 6 febbraio
scorso di aver raggiunto un accordo con i pirati per un riscatto di un milione di
dollari.
Cina - Taiwan La Cina “è pronta” a discutere con Taiwan
di problemi “politici e militari”. Lo ha affermato il premier cinese, Wen Jiabao,
nel suo rapporto all'Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese, che apre
oggi a Pechino i lavori della sua sessione annuale. Nel testo distribuito alla stampa,
Wen aggiunge che la Cina è pronta a “creare le condizioni” per mettere fine alla costante
tensione con Taiwan, che è di fatto indipendente dal 1949 e che Pechino considera
una provincia ribelle. I rapporti tra i due vicini sono migliorati negli ultimi 12
mesi con l'elezione a presidente di Taiwan di Ma Ying-jeou, favorevole alla distensione
con Pechino.
Italia - arresti per un traffico di immigrati Una struttura
“reticolare, multietnica e molto pericolosa” in grado di gestire tutte le fasi dell'immigrazione
clandestina, dal reclutamento dei migranti in vari Paesi africani, al loro imbarco
in Libia, all'arrivo sulle coste italiane, fino alla fuga dai centri di accoglienza
e al successivo sfruttamento E' questa l'organizzazione smantellata dai Carabinieri
del Ros che ha portato in carcere 13 persone in varie regioni di Italia: Sicilia,
Calabria, Lombardia ed Emilia Romagna. Gli accertamenti non hanno evidenziato attività
connesse con il terrorismo, ma l'esistenza di una vasta organizzazione di trafficanti
di esseri umani, strutturata in cellule collegate tra loro e con referenti nei Paesi
di origine degli stranieri, in Libia e in Italia. Ciascun gruppo, spiegano i Carabinieri,
assicurava il reclutamento di connazionali in Marocco, Egitto, Tunisia, Algeria e
Sudan, provvedendo quindi al loro trasferimento via terra presso il porto libico di
Zouara. Qui, i referenti libici procuravano le imbarcazioni per il trasporto dei clandestini
sulle coste italiane, in particolare Lampedusa, mantenendo i contatti con la componente
presente in Italia, che segnalava le rotte da percorrere. In venti casi, secondo i
Carabinieri, si può parlare di veri e propri sequestri di persona a scopo di estorsione
perchè gli stranieri, una volta fatti fuggire dai centri, sono stati segregati in
ricoveri di fortuna e liberati solo dopo il pagamento di un riscatto da parte dei
familiari.
Cuba Due alti responsabili cubani accusati di condotta
“indegna” hanno dato le dimissioni da tutte le loro funzioni e dal partito comunista
riconoscendo i loro errori. Lo scrive il quotidiano Granma che pubblica una loro lettera.
Due giorni fa, era stato annunciato un rimpasto di governo nell'ambito del quale erano
stati sostituiti Felipe Perez Roque, ministro degli Esteri, e Carlos Lage, vicepresidente
del Consiglio dei ministri. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 64 E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.