I funerali di don Enzo di Nomadelfia: il messaggio del Papa
Ultimo commosso saluto ieri a don Enzo di Nomadelfia, deceduto lunedì scorso. Durante
le esequie è stata data lettura del telegramma, a firma del cardinale segretario di
Stato Tarcisio Bertone con il quale Benedetto XVI, inviando la benedizione apostolica,
ricorda la figura dello “zelante sacerdote” scomparso. Negli anni don Enzo – si legge
nel documento – ha seguito le “profetiche orme” di don Zeno. Assicurando anche un
“particolare ricordo nella preghiera”, il Papa ha incoraggiato i membri della comunità
di Nomadelfia a “proseguire uniti” nell’impegno della “vita fraterna” e della “testimonianza
evangelica”. Oltre un migliaio di persone ha partecipato alle esequie ricordando con
commozione, affetto e gratitudine don Enzo. In realtà il suo nome di battesimo era
Luigi ma don Zeno glielo cambiò per ricordare un giovane seminarista ucciso dai nazifascisiti.
Nato il 3 aprile del 1913, a tre anni rimane orfano di madre. Ordinato sacerdote il
13 marzo 1937, viene inviato come cappellano nella parrocchia di Morfasso, in provincia
di Piacenza. E’ il primo sacerdote che abbraccia definitivamente la causa e l’opera
di don Zeno. “La fede di don Enzo, il suo legame con la Chiesa e con don Zeno – sottolinea
l’Osservatore Romano – sono stati la roccia sicura nel tentativo di realizzare la
civiltà dell’amore”. (A.L.)