In Africa l’ambito minerario e quello manifatturiero sono i settori dell’economia
maggiormente colpiti dalla crisi finanziaria internazionale generata dai mutui ad
alto rischio statunitensi. E’ quanto emerge da uno studio dell’Organizzazione internazionale
del lavoro (Ilo) sulle ripercussioni della crisi nel continente. La riduzione delle
attività delle miniere del Katanga, nella Repubblica Democratica del Congo, ha causato
in particolare la perdita di più di 300.000 posti di lavoro. In Sudafrica sono poi
circa 36.000 gli addetti dell’industria automobilistica rimasti senza lavoro. “Per
contrastare questo fenomeno – sottolinea Charles Dan, responsabile dell’Ilo per l’Africa
– l’Ilo sta cercando di promuovere la creazione di impieghi nelle piccole e medie
imprese, nell’agricoltura, nell’economia sociale con cooperative, associazioni e organizzazioni
di mutua assistenza”. Secondo alcune recenti stime – ricorda l’agenzia Misna - il
prodotto interno lordo africano continuerà a crescere anche nel 2009 ma con un tasso
di gran lunga inferiore rispetto al 5,2% del 2008 e al 6,2% del 2007. (A.L.)