Haiti:preoccupazione dei vescovi per le migliaia di persone colpite dagli uragani
“A oltre sei mesi di distanza dagli uragani che hanno devasto intere regioni del Paese
migliaia di persona non hanno ancora una casa e sembrerebbe che le autorità non siano
disposte ad assumersi le loro responsabilità”. Sono queste le parole del Presidente
della Conferenza episcopale di Haiti, mons Louis Kebreau, arcivescovo di Cap-Haitïen,
che intervenendo giorni fa presso l’associazione “Aiuto alla chiesa che soffre”, ha
ricordato “il dolore e la sofferenza di tanti haitiani” che lui ha potuto incontrare
personalmente. “C’è molta sofferenza: bambini che hanno perso la loro madre, o il
padre, oppure l’intera famiglia. C’è povertà e mancanza di cibo. Non ci sono né medicine
né assistenza sanitaria”. D’altra parte il presule, nel ricordare che si avvicina
il periodo degli uragani, ha osservato che per queste persone potrebbe essere il colpo
finale, affrontare nuove devastazioni, quando ormai non hanno più nulla. “Mi sembra
che il governo non abbia preso sul serio la situazione”, ha commentato mons. Louis
Kebreau, rivolgendo un accorato appello alle autorità affinché reagiscano tempestivamente.
Gli uragani dell’anno scorso hanno causato la morte di quasi 800 persone e oltre 300
risultano tuttora scomparse. Le piogge torrenziali hanno distrutto almeno 10mila alloggi
e dunque più di 165mila famiglie da mesi vivono sotto tende di plastiche e copertoni,
bidonville improvvisate oppure, a carico di parenti, in condizioni di grave precarietà.
Il presule ha voluto insistere sulle responsabilità che spettano al governo non solo
per quanto riguarda la vita concreta delle singole persone colpite, ma anche nella
prospettiva di una “intelligente prevenzione, in particolare nel campo del rimboschimento
poiché, ha rilevato, la distruzione dei boschi aggrava le conseguenze delle piogge
torrenziali. Il Paese dal 1980 ad oggi ha perso almeno il 25% della sua superficie
forestale”. In questo contesto, tra l’altro, l’episcopato haitiano ha lanciato recentemente
una campagna in favore della riforestazione in alcune zone dell’isola. Infine, mons.
Louis Kebreau ha ringraziato l’aiuto ricevuto da parte di numerose associazioni umanitarie
e di altre chiese sorelle. “Ogni giorno, ha concluso, migliaia di haitiani vanno nelle
chiese a chiedere pane, vestiti e medicine. Il nostro dovere è dare tutto ciò che
abbiamo senza usare mai la povertà come spesso fanno alcune sette per manipolare le
persone”. (A.D.)