Bangladesh: primo colloquio interreligioso tra cristiani e sikh
Dio vuole l’unità del genere umano e il dialogo interreligioso serve ad abbattere
il muro delle incomprensioni reciproche tra le religioni. È questa, in sintesi, la
convinzione comune emersa dal primo colloquio interreligioso tra cristiani e sikh
in Bangladesh. L’incontro – riferisce l’agenzia Ucan - si è svolto nei giorni scorsi
nella capitale Dacca ed è stato promosso dalla Commissione per il dialogo interreligioso
della Conferenza episcopale bengalese. Dieci i relatori invitati a parlare sul tema
“L’unità di Dio e dell’umanità”. Tra questi il nunzio apostolico in Bangladesh, mons.
Joseph Marino, che nel suo intervento ha ricordato che lo scopo principale del dialogo
interreligioso è quello di abbattere i muri tra le religioni. “Attraverso il dialogo
– ha detto – possiamo imparare gli uni dagli altri”. E proprio alla conoscenza reciproca
è stata dedicata una sessione speciale del convegno in cui i partecipanti si sono
rivolti domande e risposte sulle rispettive religioni. Tra gli argomenti affrontati
nelle varie relazioni vi è stato anche quello dello specifico contributo della comunità
cristiana al dialogo e alla pace nel Paese. I cristiani in Bangladesh sono una piccolissima
minoranza: meno dello 0,3% della popolazione in netta maggioranza musulmana. Ancora
meno numerosi i sikh che costituiscono appena lo 0,07%. Nonostante i cristiani siano
numericamente irrilevanti, la loro presenza è resa visibile dalle numerose opere educative,
sanitarie e caritative gestite dalle varie Chiese, ma anche dal loro contributo nel
campo culturale. Il cristianesimo continua tuttavia ad essere considerato "religione
straniera" e la sua presenza negli ultimi decenni è resa più difficile dall’emergere
di un certo radicalismo religioso in una parte della popolazione musulmana. Da notare
che dal 1988 l’Islam è religione di Stato. (L.Z.)