Dopo il crollo delle Borse, allarma il Pil dei Paesi europei
Dopo il lunedì "nero" delle Borse mondiali, arrivano nuovi dati negativi sul prodotto
interno lordo delle principali economie europee. Si deteriora quindi ulteriormente
la situazione del Vecchio continente e il commissario Ue agli affari economici, Joaquin
Almunia, annuncia un possibile ribasso delle stime di crescita dell’Ue. Il servizio
di Marco Guerra:
Continuano
a farsi sentire gli effetti della crisi finanziaria mondiale sull’economia reale.
Particolarmente allarmanti sono i dati del Pil dei Paesi europei. All’indomani della
diffusione delle stime del 2008 del prodotto interno lordo italiano, che con un complessivo
meno 1% segna il dato peggiore dal 1975, a preoccupare è il rapporto deficit/Pil della
Francia, che secondo Parigi salirà al 5%, superando di ben 2 punti percentuali il
Patto di stabilità europeo. Non va meglio in Spagna, dove a febbraio sono andati in
fumo altri 150 mila posti di lavoro per un totale di oltre 3 milioni e mezzo di disoccupati.
Alla luce di questo ulteriore deterioramento della situazione, il commissario Ue agli
Affari economici, Joaquin Almunia, parlando stamani a Bruxelles non ha escluso una
nuova revisione al ribasso delle stime di crescita dell’Europa. Al momento attuale
i rischi sono più elevati, ha spiegato Almunia, che poi ha detto di ritenere ragionevole
la proposta di emettere "eurobond" per sostenere nuovi piani di sviluppo, anche se,
tuttavia, l’ipotesi resta poco realistica per la ferma contrarietà di alcuni Stati
membri, fra cui la Germania. Intanto, stamani si registra l’ennesima chiusura in negativo
per le Borse asiatiche. In contrazione anche diversi listini europei dopo l’avvio
in rialzo.