2009-03-02 15:21:32

Guatemala: il vescovo di Verapaz denuncia la crescita del crimine organizzato


Mons. Rodolfo Valenzuela Núñez, vescovo di Verapaz , in Guatemala, attraverso un comunicato ha denunciato la crescente violenza che regna nella Regione. Come si apprende dal testo ripreso dall'agenzia Fides, “sono oltre 33 gli assassini registrati nella diocesi lo scorso anno”. Questa situazione ha favorito un clima di “insicurezza e sfiducia nella popolazione, allarmata da tanti omicidi alla piena luce del giorno”. Inoltre molti di questi episodi violenti “non si devono soltanto ad un aumento della delinquenza comune bensì ad azioni del crimine organizzato che ha delle basi operative nella nostra Regione”. I vescovi ed i sacerdoti della diocesi denunciano quindi “l’eccesso di forza e violenza con cui è stato compiuto lo sgombero dei contadini dalla proprietà Guaxac, giurisdizione del Municipio di Tucurú, il 12 febbraio”, azione alla quale hanno preso parte più di 500 membri delle forze dell’esercito e di polizia e che ha registrato un morto e diversi feriti. Questi fatti “cosi gravi e dolorosi non hanno avuto nessuna eco sui mezzi di comunicazione, regionali e nazionali” e, come accade tante volte, “molti di questi fatti rimangono quasi sempre nell’impunità e generano sfiducia nel sistema della giustizia”. Per i vescovi la radice di molti di questi fatti di violenza si trova nel problema della disuguale ed ingiusta distribuzione della terra nel Paese. Di fronte a questa situazione, i firmatari esprimono in primo luogo la loro solidarietà alle vittime, perché “non possiamo rimanere silenziosi favorendo l’indifferenza o l’indolenza davanti alla totale mancanza di rispetto alla vita e dei diritti di ogni essere umano, specialmente dei più indifesi”. I presuli manifestano poi la loro preoccupazione “per il deterioramento evidente e progressivo della convivenza e della pace sociale”, chiedendo alle Autorità “di compiere il loro dovere di proteggere l’ordine e la sicurezza dei cittadini”. Il comunicato termina con un appello urgente a tutti i membri della Chiesa ed a tutti gli uomini e donne di buona volontà “a non reagire violentemente, a non lasciarsi vincere dal male, bensì a vincere il male con il bene e a rispondere a queste situazioni conflittuali con azioni positive, coordinate e non violente”. (R.P.)







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