A Sharm el-Sheikh la Conferenza dei donatori per Gaza
Intensi i lanci di razzi palestinesi da Gaza verso il territorio israeliano in coincidenza
con l’apertura a Sharm el-Sheikh della Conferenza dei donatori per la ricostruzione
di Gaza. Malgrado la forte tensione sul terreno, i valichi commerciali fra Israele
e Gaza restano parzialmente aperti anche oggi. Degli impegni a livello economico per
Gaza e delle prospettive di pace discussi al vertice in Egitto, ci riferisce Fausta
Speranza:
Due sessioni
di dibattito e uno spazio per incontri bilaterali: questa la dinamica della mattinata
di lavori della Conferenza dedicata alla ricostruzione della Striscia di Gaza ma anche
- è stato detto nei diversi interventi - al consolidamento di un cessate-il-fuoco
duraturo con l’obiettivo ribadito di dare il via a una pace piena e globale. Forte
la sollecitazione da parte di Sarkozy: entro la fine dell'anno bisogna realizzare
una conferenza di pace per il Medio Oriente, “anche imponendola”, perchè - ha detto
- è ora di “assumersi il rischio della pace". A Sharm el-Sheikh c’era oggi praticamente
l’intera comunità internazionale. Con la convinzione che al momento è urgente trovare
circa 3 miliardi di dollari per la ricostruzione nella Striscia di Gaza: urgente
dopo la guerra di 22 giorni, all'inizio dell'anno, combattuta da Israele contro il
movimento integralista palestinese Hamas, che ha provocato oltre 1.330 morti ed oltre
5.000 feriti palestinesi. Berlusconi ha promesso 100 milioni di dollari. Gli Stati
Uniti 900 milioni, dei quali però 300 andranno a favore della Striscia di Gaza mentre
gli altri saranno devoluti all'Autorità palestinese (Anp). Da parte sua, Abu Mazen
ha avvertito che senza una soluzione politica i soldi saranno impotenti. Iraq Assoluzione
per l'ex vicepremier, Tareq Aziz, terza condanna a morte per Alì Hassan al-Majid,
noto come "Alì il Chimico", e tre importanti dirigenti baatisti: Ugla Abd Saqer, Ibrahim
Saheb e Sayf al-Din al-Mashhadani. Sono questi i verdetti emessi a Baghdad dal tribunale
speciale iracheno nei confronti degli imputati accusati di esser responsabili dell'uccisione
nel 1999 di decine di sciiti durante le proteste popolari scoppiate nelle regioni
meridionali del Paese in seguito all'uccisione dell'allora autorità religiosa sciita
Muhammad Sadeq al-Sadr. Su Alì il Chimico, pendono già altre due condanne a morte
per il suo ruolo nell'uccisione di decine di migliaia di curdi alla fine degli anni
Ottanta e per il suo coinvolgimento nella repressione della rivolta sciita del 1991.
Aziz figura come imputato in altri due processi in corso - tra cui quello per l'esecuzione
di 42 commercianti e uomini d'affari a Baghdad nel 1992 - sul quale il Tribunale speciale
iracheno si pronuncerà l’11 marzo. Intanto, nella provincia di Diyala due soldati
iracheni sono stati uccisi e altri tre sono stati feriti dall'esplosione di un ordigno,
mentre a Baghdad è arrivato a sorpresa l’ex presidente iraniano, Rafsanjani, per la
sua prima visita ufficiale dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. L’ex premier
incontrerà i vertici istituzionali iracheni per discutere le questioni bilaterali.
Afghanistan Otto
civili uccisi e 17 feriti. È questo il bollettino, reso noto solo oggi dalle autorità
locali e dalla Nato, sugli scontri avvenuti lo scorso 23 febbraio tra soldati dell'Alleanza
ed insorti nel sud dell’Afghanistan. Secondo l’indagine effettuata, una pattuglia
della forza internazionale Isaf è caduta in un imboscata in un villaggio del distretto
di Sangin, nella provincia di Helmand, bastione dei talebani. Intanto, è quasi ufficiale
che le prossime elezioni non saranno anticipate ad aprile, rispetto alla data inizialmente
prevista ad agosto, per non rendere più difficile e complicato garantire quanto necessario
in termini di sicurezza e appoggio militare. Ad annunciarlo un portavoce dell’Alleanza
Atlantica in un vertice al quartier generale di Bruxelles.
L’Unione Europea
e la crisi La Commissione Europea ha ricevuto dall'Italia i chiarimenti chiesti
sul piano degli incentivi per l'auto e altri prodotti industriali e oggi si dice soddisfatta.
Così, il portavoce del commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, ha annunciato di
fatto il via libera di Bruxelles al piano italiano. Si tratta di una delle misure
studiate dai vari Paesi per far fronte alla crisi economica mondiale, che ieri è stata
al centro del vertice straordinario dell'Unione Europea, a Bruxelles. Alla riunione
non è passata l'idea di un pacchetto speciale di misure per aiutare i Paesi dell’est,
mentre i capi di Stato e di governo hanno detto sì al rafforzamento della stabilità
finanziaria in tutto il continente. Da Bruxelles, Giovanni Del Re:
Nessun
Paese in difficoltà sarà abbandonato, ma non vi sarà alcun piano ad hoc per
l’Europa dell’est. Su questo, alla fine, i leader dei 27, si sono trovati d’accordo,
tranne forse chi, come l’Ungheria, aveva lanciato l’idea di un piano di sostegno alle
banche dell’Europa orientale, di 160-190 miliardi di euro. Non se ne farà niente:
non vogliamo creare divisione tra est ed ovest, ha infatti spiegato il presidente
di turno dell’Ue, il premier ceco Mirek Topolanek e, in effetti, anche nel comunicato
finale, i leader sottolineano che occorre differenziare tra i vari Stati della regione:
si deciderà individualmente. Resta comunque il fatto che l’Ue è pronta a studiare
misure per soccorre gli Stati che abbiano gravi squilibri di bilancio. Per il resto,
il summit ha lanciato un messaggio chiaro: “No al protezionismo - scrivono i leader
nel comunicato - che non è la risposta giusta alla crisi. Al contrario - affermano
- è nel mercato unico che bisogna trovare il motore della ripresa e dell’occupazione”.
Accordo quasi fatto, inoltre, ma da finalizzare al summit ordinario dal 19 al 20 marzo
prossimi a Bruxelles, su un quadro di riferimento flessibile europeo per affrontare
lo scottante problema degli asset tossici. Non è passata, infine, l’idea cara
al presidente francese, Nicolas Sarkozy, di un piano europeo per le auto. Borse
e interventi governativi a sostegno di grandi imprese in Usa e Europa Il ciclone
delle vendite che ha già colpito le borse asiatiche non risparmia le piazze europee,
che cedono in media il 3% nel primo giorno della settimana. L’idea che guida gli investitori
anche oggi è che la crisi economica sia ancora in una fase acuta. Negli Usa, il governo
è intervenuto con 30 miliardi di dollari a sostegno di Aig, il primo gruppo al mondo
nel settore delle assicurazioni. In Europa, il colosso bancario britannico Hsbc, la
prima banca europea per capitalizzazione, ha annunciato un aumento di capitale da
12,5 miliardi di sterline, circa 14 miliardi di euro, dopo il crollo degli utili del
70%, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Alessandro
Guarasci ne ha parlato con l’economista Giuseppe Viesti: R. - La crisi
resta legata alle quotazioni delle banche. Quindi, al pericolo che nei bilanci delle
banche, principalmente anglosassoni, ci siano ancora delle perdite nascoste tali da
deprimerne il valore. È un effetto psicologico, perché ormai molte istituzioni finanziarie
quotano in borsa meno del loro valore, anche tenendo conto di questi fenomeni, ma
evidentemente ciò non basta perchè quella che domina è la preoccupazione. Ormai, da
diverse settimane questa crisi bancaria finanziaria si è trasmessa all’economia reale,
perchè si è ridotto il credito da un lato e si è ridotta la domanda dall’altro e,
quindi, siamo in un momento veramente difficile di caduta dell’attività produttiva. D.
- Professore, quanto incide secondo lei l’intervento degli Stati Uniti, del Tesoro
americano, nei confronti di un colosso dell’assicurazione come Aig? R.
- Incide molto, perché il segnale che ha dato davvero il via alla crisi è stato il
fallimento di Lehman Brothers. Evidentemente, l’idea che una banca d’affari di quelle
dimensioni potesse fallire ha colpito tutti profondamente e, quindi, il nuovo governo
americano sta cercando di evitare in tutti i modi che la cosa possa ripetersi. Tuttavia,
le dimensioni delle difficoltà di banche e assicurazioni americane sono estremamente
ampie, perché vengono da anni e anni di utilizzo di finanza con un rischio eccessivo
e dunque, per quanto gli interventi del governo americano siano davvero massicci come
dimensione, c’è ancora preoccupazione che non ce la faccia a salvare questi grossi
protagonisti dell’economia. D. - Il fatto che Barak Obama abbia
annunciato anche un aumento delle tasse per i ceti più elevati può preoccupare alcuni
settori della finanza americana? R. - Credo di no, sono due
elementi completamente diversi. L’aumento delle tasse è un aumento sul reddito futuro,
invece qui stiamo parlando di investimenti della ricchezza passata: cioè, le borse
cadono perché muovono gli investimenti della ricchezza accumulata fino ad adesso,
e non fidandosi più del mercato azionario li spostano su attività più sicure, a cominciare
dai buoni del Tesoro. Spagna Il premier socialista uscente
della Galizia, Emilio Tourino, sconfitto dal Partido popular (Pp) alle elezioni regionali
di ieri, si è dimesso oggi dall'incarico di leader regionale del partito: lo riferisce
l'edizione online del quotidiano 'El Pais'. In Galizia, i popolari - toccati
da un’inchiesta, a livello nazionale, del giudice Baltasar Garzon - hanno ottenuto
la maggioranza assoluta, con 39 seggi su 75, riconquistando la regione controllata
finora dai socialisti. Nei Paesi Baschi, per la prima volta dalla fine del franchismo,
i partiti nazionalisti hanno perso la maggioranza in parlamento. I risultati delle
regionali in Galizia e nei Paesi Baschi mettono in evidenza diversi aspetti, secondo
Alfonso Botti, ispanista, docente all’Università di Modena-Reggio Emilia, intervistato
da Giada Aquilino:
R. - Il primo
è che il Partito popolare, recuperando il governo della comunità autonoma della Galizia,
dimostra di non pagare gli scandali che avevano colpito a livello centrale il partito
negli ultimi tempi. Questo può anche voler dire che l’elettorato spagnolo a livello
“periferico”, cioè di comunità autonome, non è fortemente condizionato dai dati centrali
di Madrid. Però, non metterei molta enfasi su questo ritorno al governo della Galizia,
anche perché il Partito popolare in Galizia aveva la maggioranza anche nelle ultime
elezioni regionali, solo che non aveva i numeri sufficienti per governare da solo
e, quindi, si era formata una maggioranza tra socialisti e nazionalisti galleghi.
Il secondo dato da mettere in rilievo è che, per la prima volta dall’esistenza delle
comunità autonome, i partiti nazionalisti nei Paesi baschi non ottengono la maggioranza
e, quindi, non saranno in condizione di governare da soli. D.
- Che significato ha tale risultato? R. - Il significato più
evidente è che sottolinea con grande forza che nei Paesi baschi non tutti sono nazionalisti.
Anzi, da questo momento in poi, neppure la metà degli elettori si esprime nella direzione
di uno dei partiti nazionalisti. Certamente, è una sottolineatura di una realtà già
presente, ma che il dato elettorale evidenzia con forza. Regionali
in Austria In Austria, alle elezioni regionali in Carinzia c'è stata la vittoria
di Gerhart Doerfler, del Partito fondato dal popolare ex governatore, Joerg Haider,
deceduto in un drammatico incidente quattro mesi fa. Si parla del 45,48% dei voti
ottenuti dalla Lega per il futuro dell’Austria, molto più di quanto lo stesso Haider
era riuscito a conquistare nelle regionali del 2004. Brutta sconfitta per i socialdemocratici,
con a capo Werner Faymann, che hanno ottenuto il 28, 59% dei voti. Si votava anche
nel land di Salisburgo, dove senza sorprese è stata confermata la governatrice
Gabi Burgstaller, alleata con Wilfried Haslauer, anche qui con esito deludente per
i socialdemocratici: solo il 39,5% dei voti contro il 36,4% dei popolari. Dopo il
voto, lo scenario dovrebbe cambiare poco, almeno al momento, a livello federale, mentre
in Carinzia l’estrema destra continuerà a governare e a determinare le sorti del land.
Algeria Sette
integralisti arabi sono stati uccisi sabato da unità dell'esercito, durante un'operazione
nelle montagne della regione di Blida. Lo ha riferito oggi il quotidiano La Libertè,
ma non ci sono conferme ufficiali. Secondo il giornale, i sette uomini - che facevano
parte dello stesso gruppo - sono stati uccisi nei pressi di Soulahane durante un rastrellamento
durato parecchi giorni. Ieri, il ministro dell'Interno algerino, Yazid, ha detto che
dal mese di settembre 2008 sono stati uccisi 120 integralisti armati, 322 sono stati
arrestati e 22 si sono arresi. Lo scorso agosto era stato segnato da un ondata di
attentati, che avevano provocato un centinaio di vittime a Tizi-Ouzou, Dellys e Boumerdes.
Russia Il
Partito Russia unita del premier, Vladimir Putin, ha vinto le elezioni legislative
locali in tutte e nove le regioni, con percentuali che vanno dal 42,46% nel distretto
autonomo siberiano di Nenets, zona della Russia settentrionale, al 79,51% del Tatarstan,
in Russia centrale. Il Partito comunista si è piazzato secondo in sette regioni, con
percentuali che vanno dal 10,42% nel Caucaso del nord, al 27,75% della regione di
Vladimir, nella Russia centrale. Terzo gradino del podio per il Partito liberal-democratico
dell’ultranazionalista Zhirinovski. Le elezioni russe sono state caratterizzate dalla
denuncia da parte di quasi tutti i partiti di violazioni , manipolazioni e pressioni,
ma la Commissione elettorale ha garantito la correttezza del voto. Intanto, il governo
russo ha annunciato lo stanziamento complessivo di circa 8 miliardi di rubli, poco
meno di 180 milioni di euro, destinati a evitare la bancarotta di imprese strategiche
del complesso militare-industriale.
Corea del Nord Si è tenuto a
Panmunjom un vertice tra una delegazione di generali della Corea del Nord e una rappresentanza
del comando della Nazioni Unite, per discutere sulla misura da adottare per allentare
la tensione montata negli ultimi mesi al confine tra le due Coree. L’incontro, raro
nel suo genere, è stato chiaramente richiesto da Pyongyang che aveva messo in allarme
- tramite le pagine dei maggiori quotidiani coreani - una situazione che potesse portare
ad una guerra nella penisola coreana. Ma il comando delle Nazioni Unite ha smontato
subito l’allarme dichiarando “positiva” la richiesta d’incontro bilaterale. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza e di Antonio D'Agata) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 61
E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.