2009-03-01 14:12:33

A Bari la cerimonia di consegna al Patriarcato di Mosca della chiesa russa di San Nicola


Si svolge nel pomeriggio di oggi a Bari la cerimonia di consegna al Patriarcato di Mosca della chiesa russa di San Nicola. Presenti all’evento, il capo di Stato italiano Giorgio Napolitano, e quello russo Medvedev. In rappresentanza di Benedetto XVI, ci sarà il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, mentre per il Patriarcato di Mosca interverrà il vescovo Mark. Ma quale valore ha questo evento? Isabella Piro lo ha chiesto all’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci:RealAudioMP3

R. – E’ un segno ulteriore, di una cordiale vicinanza da parte del Patriarcato ortodosso-russo a Bari, perché i pellegrini russi sono costantemente presenti presso la tomba di San Nicola; anche i metropoliti russi sono di casa, qui a Bari, a San Nicola. Devo ricordare che l’attuale Patriarca Kirill è venuto più volte qui a Bari, ed anche io l’ho visitato a Mosca; esiste cioè, con lui, un rapporto di amicizia.
 
D. – Ecco, è sicuramente una cerimonia dal forte carattere ecumenico; a che punto si è, secondo Lei, su questo cammino?
 
R. – Dei passi in avanti si sono fatti. C’è un atteggiamento di grande rispetto da parte del Patriarcato di Mosca nei confronti di Benedetto XVI; contemporaneamente, bisogna dire che un clima di maggiore comprensione e di preoccupazione reciproca di fronte ai fenomeni culturali di radicalismo nell’ambito della cultura occidentale, credo che sia anche un motivo per poter accelerare il cammino verso una comunione più piena.
 
D. – Questa cerimonia, lo ricordiamo, si sarebbe dovuta svolgere a dicembre; è stata poi rinviata per la scomparsa del Patriarca Alessio II. Cosa è cambiato, nel frattempo?
 
R. – E’ cambiata soltanto la data, perché il clima di fraternità, di attesa, di desiderio di comunione è lo stesso. Naturalmente, in quella circostanza, il dolore per la morte del Patriarca Alessio II ha coinvolto anche la città di Bari, tant’è che è stato indetto il lutto cittadino, e questo è stato molto apprezzato dal Patriarcato di Mosca.
 
D. – Durante la cerimonia, verranno letti due messaggi: uno da parte di Benedetto XVI e uno da parte del nuovo Patriarca di Mosca, Kirill. Cosa ci si aspetta da questi documenti?
 
R. – Due messaggi di cordialità reciproca e di desiderio di camminare ancora più strettamente insieme.
 
D. – San Nicola cosa rappresenta per i baresi e cosa rappresenta per i russi?
 
R. – San Nicola e Bari sono una sola cosa; questo denota non solo una devozione, nei confronti di questo santo, ma il respiro che Bari vive sempre, guardando ad Oriente. Cioè, la devozione verso San Nicola ha un’universalità che, per gli ortodossi, non ha pari, dopo la Vergine Santissima.
 
D. – Eccellenza, la chiesa di San Nicola era stata fondata nel 1913, per raccogliere i pellegrini russi; quali sono stati, poi, i passaggi successivi della sua storia?
 
R. – I passaggi successivi sono stati riferiti alla vendita di questa chiesa al comune di Bari, a motivo anche di situazioni storiche legate alla caduta dello zar. E’ chiaro che, anche durante il regime comunista russo, non è stato possibile avere dei rapporti con le autorità religiose russe. Quando, con l’avvento di Alessio II, si è creato un clima nuovo, allora è venuto un sacerdote, rappresentante del Patriarcato di Mosca, ed ha creato le condizioni perché ci fosse la proposta e l’offerta – da parte del governo italiano – della chiesa russa. Il governo italiano, naturalmente, la acquisisce - con una permuta - dal comune di Bari, la consegna al governo russo che, a sua volta, la offre al Patriarcato di Mosca.
 
D. – In conclusione, lei cosa si auspica che emerga da questo gesto così significativo?
 
R. – Un amore ancora più grande per l’ecumenismo, un desiderio di comunione ancora più grande, che mi auguro possa avere segni ulteriori qui a Bari.







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