Obama presenta la finanziaria: più tasse ai ricchi per una sanità per tutti
Tasse più alte per i più ricchi e un fondo per riformare la sanità, sono alcuni dei
punti forti della finanziaria statunitense presentata ieri da Barack Obama. Il presidente
Usa ha lanciato un allarme forte: il deficit nel 2009 raggiungerà il livello più alto
dal dopoguerra. Servizio di Francesca Sabatinelli:
“Mille e
settecentocinquanta miliardi di dollari: il deficit Usa di quest’anno, il 12,3% dell’economia
statunitense, il picco più alto dal dopoguerra. L’eredità della presidenza Bush pesa
sull’era Obama, e lui vuole dimezzare il buco entro la fine del suo primo mandato,
nel gennaio 2013 e spiega che sono stati già identificati risparmi per circa duemila
miliardi di dollari. Più tasse per i ricchi, introiti verdi dagli scambi con le emissioni
di C02 per finanziare gli aiuti fiscali al ceto medio-basso, sono alcuni dei punti
forti della finanziaria, ma soprattutto un fondo per la sanità da 634 miliardi, la
promessa fatta in campagna elettorale che Obama vuole mantenere: l’estensione della
copertura sanitaria a tutti i cittadini, in un Paese dove circa 46milioni di persone
sono escluse da qualsiasi forma di assistenza. Per quanto riguarda la difesa, il presidente
prevede una spesa di 663,7 miliardi di dollari, cifra che include il costo delle guerre
in Iraq e in Afghanistan, il che segna un aumento di circa l'1,5% rispetto allo scorso
anno. La situazione è grave, Obama avverte gli americani che si troveranno davanti
a dure scelte: "rinunciare a cose che piacciono ma che non ci si può permettere. Il
che varrà anche a livello di governo”.
E sugli obiettivi
che Obama si prefigge con il nuovo piano di bilancio Debora Donnini ha intervistato
l’economista Giacomo Vaciago:
R. – E’ chiaro
che questo bilancio contiene le promesse, pensiamo alla sanità, ma contiene anche
la scommessa che l’economia americana ritorni a crescere, perché altrimenti non vedo
come si riuscirà entro il 2013 a ridurre il deficit dal 12,3 di quest’anno al 3,5
per cento del Pil.
D. – Ma secondo lei i mezzi proposti
sono quelli giusti?
R . –Sì, però l’America oggi
è solo un quarto del Pil mondiale e dobbiamo aiutarla, nel senso che l’economia americana
non riesce a essere locomotiva di un mondo immobile: bisogna che anche l’Europa e
la Cina facciano la loro parte.
D. - Per finanziare
la riforma sanitaria con 634 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni sono previste
più tasse sui redditi alti. Qual è il peso, l’importanza di questa riforma sanitaria?
R.
– Nel sistema americano c’è “Medicare” per i veramente poveri e per gli altri niente.
Invece, con il progetto Obama viene estesa una minima sanità a tutti, cosa che per
noi europei è normale, mentre per l’America è la vera rivoluzione sociale che ha
portato Obama alla vittoria e adesso deve riuscire a mantenerlo.