Nuove opportunità per il giornalismo che cambia nel libro “Penne digitali 2.0”
Come cambia il giornalismo tra media tradizionali, blog e social network. Un tema
di grande attualità. Se ne è parlato ieri alla Federazione della stampa a Roma, in
occasione della presentazione del libro: “Penne digitali 2.0”. Autori, Carlo Baldi
e Roberto Zarriello. Edito a cura del Centro di documentazione giornalistica. Un vademecum
di teorie e tecniche per il giornalista, con preziosi suggerimenti su come fare informazione
online nel tempo del giornalismo diffuso e dei danni da mala informazione. Non vedete
che la Rete vi sta ammazzando? Non c’è più bisogno della vostra mediazione giornalistica.
Un'opinione diffusa confutata, sin dalle prime battute del dibattito, da Roberto Natale,
presidente della Federazione della stampa. Certo, sarebbe impensabile porre un freno
alla libertà di espressione dei siti web. E’ un diritto sancito dalla Costituzione.
Ma – e qui cita il libro “Penne digitali 2.0”, “fare informazione e dare informazioni”
non sono la stessa cosa. Fare informazione è un’attività professionale. Oggi più
che mai c’è bisogno della mediazione giornalistica per orientare nel mare-magnum delle
informazioni sul web. E’ un compito specifico. Certo è un mestiere, quello del giornalista,
che sta evolvendo con grande rapidità. Con l’informazione 2.0, l’utente acquista
sempre maggiore peso - ha rilevato Roberto Zarriello, uno degli autori del libro -
si sono moltiplicate le possibilità di far sentire la propria voce. Rinasce un pubblico
attivo. Ciò richiede al giornalista una conversione mentale, più motivazione, capacità
di ascolto”, ha osservato Giuseppe Smorto, di "Repubblica on line". Il giornalista
non viene usurpato dal contenuto generato dagli utenti: lo accoglie, lo valuta, lo
utilizza”. Per i giovani i cosiddetti “nati digitali”, è tutto più facile. Ma ha stupito
tutti l’intervento di Sergio Lepri, direttore per anni dell’agenzia Ansa. Quasi novantenne
sta scrivendo un libro digitale, multimediale e interattivo. Lo pubblica man mano
che lo scrive. Dal dialogo con gli utenti orienta ciò che scrive. “Ora – come ha evidenziato
ancora Smorto - abbiamo la possibilità in tempo reale di capire quale è lo spirito
del tempo”. (A cura di Carla Cotignoli)