2009-02-26 15:14:24

La Chiesa colombiana insieme con la società civile per raggiungere la pace


Sono numerose le iniziative della società civile in Colombia per mettere a punto, nell’arco di un anno, un documento finalizzato al raggiungimento di un “Accordo nazionale per la pace e riconciliazione”. All’elaborazione delle proposte concorrono, secondo quanto illustrato nella presentazione da parte dei promotori, numerose e importanti istanze della nazione: imprenditori, sindacati, università, mass-media, volontariato e la stessa Chiesa cattolica tramite la Commissione di conciliazione nazionale. Si tratta di un’istituzione guidata, per decisione dell’episcopato, da padre Darío Echeverri che ha illustrato le prossime tappe: saranno i sindacati i primi ad essere chiamati per ascoltare un’analisi sulle cause delle molte violenze che dilaniano la Colombia e avanzare possibili proposte. Fino al mese di febbraio 2010 saranno convocati rappresentanti dei più importanti settori del Paese: la pace - ha spiegato il sacerdote - non è infatti “una questione che riguarda solo il governo, bensì la nazione intera e, dunque, tutti i membri della società”. Nel mese di agosto dovrebbe poi essere redatto e presentato all’opinione pubblica nazionale e internazionale, ai gruppi armati e alle autorità e istituzioni colombiane il rapporto conclusivo. Al documento dovrebbe quindi seguire l’Accordo nazionale che, espressione della società civile, avrà l’obiettivo di diventare una sorta di autentico programma nazionale per raggiungere la pace e la riconciliazione. “Si tratta - ha aggiunto padre Echeverri - di superare congiunture e interessi politici e ideologici per aprire la strada al desiderio e al pensiero della società” senza la mediazione partitica che spesso “ha paralizzato le iniziative di pace”. Per questo – osservano i promotori - “tutti, senza nessuna esclusione, sono benvenuti e la loro partecipazione sarà un dono per la nazione”. Padre Echeverri ha anche ricordato che la Colombia non solo ha “bisogno della pace”, ma soprattutto “ha il diritto a vivere come una comunità di fratelli riconciliati”. E’ stata anche sottolineata l’importanza della presenza e del contributo sia degli imprenditori sia dei sindacati poiché “la giustizia sociale è fondamentale per costruire la pace”. Augusto Ramírez Ocampo, ex ministro degli Affari esteri e membro del comitato promotore ha rilevato che questo “nuovo tentativo è molto diverso da quelli che si sono succeduti in passato senza successo. Mai come oggi - ha aggiunto - tante persone di ogni estrazione e convinzione, hanno preso parte ad una simile iniziativa. La gente, il colombiano semplice, che nulla sa di geopolitica, è stanca della guerra e perciò desidera un cambiamento radicale: la pace duratura”. Luis Carlos Villegas, presidente dell’Associazione nazionale degli industriali ha garantito una entusiasta e convinta partecipazione degli imprenditori: “Siamo convinti – ha detto - che la pace si può raggiungere solo con il dialogo e la negoziazione”. È stato annunciato infine che saranno chiamati e ascoltati i candidati alle elezioni presidenziali e tutti coloro che aspirano a cariche elettive. (A cura di Luis Badilla)







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