2009-02-25 15:16:06

Svizzera: la Conferenza episcopale sostiene l’iniziativa popolare contro le armi


La Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale svizzera sostiene l’iniziativa popolare contro la violenza delle armi, depositata presso la Cancelleria federale di Berna. La proposta - che ha l’appoggio del Partito socialista svizzero, dei Verdi, del Gruppo per una Svizzera senza armi e delle organizzazioni per la prevenzione del suicidio - ha raccolto finora circa 107mila firme. “L’iniziativa – si legge in una nota della Commissione “Giustizia e Pace” - risponde al diritto di ogni persona di vivere in pace e in sicurezza. Limitare e controllare la detenzione delle armi permette di diminuirne l’abuso. Si possono, così, salvare delle vite e ridurre le minacce nelle situazioni di violenza domestica”. Ricordando poi il quinto comandamento, “Non uccidere”, i vescovi svizzeri ribadiscono che “le generazioni future hanno bisogno di un mondo di pace non solo tra i popoli, ma anche nella famiglia e nella società. Quindi, i 2,3 milioni di armi da fuoco di tutti i generi disseminati in Svizzera, invece di essere un fattore di sicurezza, costituiscono un pericolo reale per la popolazione”. Infatti, continua la nota, “molte donne e bambini, vittime di violenza domestica, si sentono direttamente minacciati dalla presenza di armi in casa. Un’arma a portata di mano costituisce chiaramente un pericolo supplementare. Anche se non viene utilizzata, un’arma è un fattore importante di violenza psicologica”. Poi, la Commissione “Giustizia e pace” affronta il delicato problema del suicidio: “Le persone suicide – scrivono i presuli – spesso agiscono sotto l’effetto di un impulso violento, in preda alle emozioni. L’uso di un’arma da fuoco, allora, non lascia praticamente alcuna possibilità di sopravvivere. L’esperienza ha dimostrato che diminuire l’accesso alle armi da fuoco fa calare anche il numero dei suicidi”. Quindi, i vescovi svizzeri chiedono di limitare la disponibilità delle armi leggere che, “sul piano internazionale, sono le armi di distruzione di massa dell’epoca contemporanea. Leggere, maneggevoli, facilmente trasportabili, sono le protagoniste principali della maggior parte dei conflitti del Terzo Mondo e degli attacchi terroristici”. “Anche i bambini le possono usare – conclude la Conferenza episcopale svizzera – Operare per la pace, allora, esige dal nostro Paese un maggior impegno per il controllo e la limitazione di queste armi”. (I.P.)







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