2009-02-25 14:50:41

San Paolo al centro delle meditazioni di Radioquaresima


Per tutto il periodo quaresimale, alle 7,15 e in replica alle 23,45, il programma Orizzonti Cristiani della Radio Vaticana propone, nell'Anno Paolino, una serie di quaranta meditazioni dal titolo: "Paolo, Apostolo del Vangelo". I testi sono raccolti in un volume pubblicato dalla casa editrice Rogate, a cura di padre Vito Magno, che ne parla al microfono di Rosario Tronnolone:RealAudioMP3

R. – In circa trent’anni nei 23 temi di Radioquaresima che ho coordinato per Orizzonti Cristiani e per l’editrice Rogate, mancava proprio San Paolo. Il Giubileo dei 2 mila anni della sua nascita ci ha offerto, per così dire, l’occasione per quaranta riflessioni capaci di presentare – in una maniera moderna, sintetica e quanto più possibile completa – la figura dell’Apostolo delle genti.

 
D. – Che cosa intende per “maniera moderna e completa”?

 
R. – Intendo che il Giubileo ha invogliato gli editori a produrre molti libri e sussidi su San Paolo; ma, a conti fatti, ci si è accorti che mancava un’opera che raccogliesse giornalisticamente e insieme con rigore scientifico i molteplici aspetti della figura di San Paolo, e cioè il suo pensiero, i suoi viaggi, il suo dinamismo apostolico, la sua unione mistica col Signore. Abbiamo cercato di fare questo, grazie a 18 noti biblisti - tra cui Ugo Vanni, Giacomo Perego, Settimio Cipriani e tantissimi altri – i quali, nello scrivere, hanno tenuto presente la sensibilità dell’uomo moderno nei riguardi di argomenti attualissimi, per esempio: il linguaggio, l’appartenenza, l’ecologia, l’ecumenismo.

 
D. – Ecco, vediamo dunque il linguaggio di San Paolo: che caratteristiche presenta?

 
R. – Innanzitutto è privo di compromessi: San Paolo si rivolge al mondo pagano in modo diretto, per lui la parola era come una spada che salva o divide. Parla anche, però, come un padre della fede: “mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli, mi sono fatto tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno” scrive nella prima lettera ai Corinzi. Ecco, queste sono due caratteristiche di un linguaggio che, possiamo dire, è accessibile, moderno.

 
D. – Possiamo dire che è una figura attualissima...

 
R. – Sì, è attuale, e questo lo si deve al fatto che San Paolo non visse con Gesù Cristo, a differenza degli altri Apostoli. Cioè, egli attinge al messaggio tramandato, ascoltato, e alla propria esperienza; la vastità della sua opera convive con la normalità, e lo rende quindi vicino a noi, al faticoso cammino del cristiano, attraverso i periodi che attraversiamo di forza e di debolezza. “Sono stato crocifisso con Cristo”, scrive ai Galati, “ e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.







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