San Paolo al centro delle meditazioni di Radioquaresima
Per tutto il periodo quaresimale, alle 7,15 e in replica alle 23,45, il programma
Orizzonti Cristiani della Radio Vaticana propone, nell'Anno Paolino, una serie di
quaranta meditazioni dal titolo: "Paolo, Apostolo del Vangelo". I testi sono raccolti
in un volume pubblicato dalla casa editrice Rogate, a cura di padre Vito Magno,
che ne parla al microfono di Rosario Tronnolone:
R. – In circa
trent’anni nei 23 temi di Radioquaresima che ho coordinato per Orizzonti Cristiani
e per l’editrice Rogate, mancava proprio San Paolo. Il Giubileo dei 2 mila anni della
sua nascita ci ha offerto, per così dire, l’occasione per quaranta riflessioni capaci
di presentare – in una maniera moderna, sintetica e quanto più possibile completa
– la figura dell’Apostolo delle genti.
D. – Che cosa
intende per “maniera moderna e completa”?
R. – Intendo
che il Giubileo ha invogliato gli editori a produrre molti libri e sussidi su San
Paolo; ma, a conti fatti, ci si è accorti che mancava un’opera che raccogliesse giornalisticamente
e insieme con rigore scientifico i molteplici aspetti della figura di San Paolo, e
cioè il suo pensiero, i suoi viaggi, il suo dinamismo apostolico, la sua unione mistica
col Signore. Abbiamo cercato di fare questo, grazie a 18 noti biblisti - tra cui Ugo
Vanni, Giacomo Perego, Settimio Cipriani e tantissimi altri – i quali, nello scrivere,
hanno tenuto presente la sensibilità dell’uomo moderno nei riguardi di argomenti attualissimi,
per esempio: il linguaggio, l’appartenenza, l’ecologia, l’ecumenismo.
D.
– Ecco, vediamo dunque il linguaggio di San Paolo: che caratteristiche presenta?
R.
– Innanzitutto è privo di compromessi: San Paolo si rivolge al mondo pagano in modo
diretto, per lui la parola era come una spada che salva o divide. Parla anche, però,
come un padre della fede: “mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli,
mi sono fatto tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno” scrive nella prima
lettera ai Corinzi. Ecco, queste sono due caratteristiche di un linguaggio che, possiamo
dire, è accessibile, moderno.
D. – Possiamo dire
che è una figura attualissima...
R. – Sì, è attuale,
e questo lo si deve al fatto che San Paolo non visse con Gesù Cristo, a differenza
degli altri Apostoli. Cioè, egli attinge al messaggio tramandato, ascoltato, e alla
propria esperienza; la vastità della sua opera convive con la normalità, e lo rende
quindi vicino a noi, al faticoso cammino del cristiano, attraverso i periodi che attraversiamo
di forza e di debolezza. “Sono stato crocifisso con Cristo”, scrive ai Galati, “ e
non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.