Olanda. Si schianta un aereo turco: nove le vittime
Grave incidente aereo nei pressi dell’aeroporto di Amsterdam. Il bilancio ufficiale
delle vittime è di 9 morti e 50 feriti, tra questi 25 sono in gravi condizioni. Il
velivolo turco, proveniente da Istanbul, trasportava 135 passeggeri e si è spezzato
in due prima di raggiungere la pista di atterraggio. Tra le ipotesi al vaglio degli
inquirenti c’è sia la mancanza di carburante che la presenza di un volatile all’interno
di un motore.
Israele Tensione in Medio Oriente. Non si registrano
vittime nel raid aereo israeliano di stamani nella zona di Rafah, nel sud della Striscia
di Gaza. In precedenza, miliziani palestinesi avevano sparato due razzi contro lo
Stato ebraico senza provocare danni. Si continua intanto a lavorare in vista della
Conferenza internazionale sulla ricostruzione nella Striscia di Gaza, in programma
lunedì prossimo a Sharm el–Sheikh, in Egitto. Il primo ministro palestinese, Fayyad,
ha annunciato che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) chiederà 2,8 miliardi di
dollari per la ricostruzione di Gaza. Secondo fonti di stampa russe, prima del vertice
si dovrebbe tenere un incontro del Quartetto per il Medio Oriente, composto da rappresentanti
di Stati Uniti, Onu, Unione Europea e Russia. Nel frattempo, in Israele si cerca una
soluzione politica dopo il voto, il premier designato Netanyahu terrà oggi una serie
di colloqui con le liste di destra e quelle confessionali per cercare di creare un
governo di coalizione. Ieri, in occasione della cerimonia di insediamento dei nuovi
parlamentari, il capo dello Stato, Shimon Peres, ha auspicato un accordo di pace con
i palestinesi e la formazione di un esecutivo allargato.
Libano Sono
state liberate tre delle sette persone accusate dell’omicidio dell’ex premier libanese,
Hariri, ucciso quattro anni fa in un attentato a Beirut. Domenica prossima, inizieranno
all’Aja i lavori del Tribunale speciale creato dall’Onu per fare luce sull’assassinio
dell’uomo politico. Intanto, c’è preoccupazione in Libano dopo il ritrovamento del
cadavere di un leader della maggioranza parlamentare, crivellato di colpi in una località
della valle orientale della Bekaa. Un fatto che segue l’aggressione, sempre nella
stessa zona, di un sostenitore della formazione antisiriana di Khaled Teaimeh.
Bangladesh Rischia
di degenerare la situazione a Dacca, nel Bangladesh, dove stamani un gruppo di soldati
dei “Bdr-Bangladesh Rifles”, responsabili della sicurezza ai confini del Paese, ha
ucciso una persona all’interno di una caserma nel quadro dei pesanti disordini con
le truppe governative. I soldati hanno preso in ostaggio tutti gli ufficiali che si
trovavano all’interno della struttura, minacciando di distruggere tutto in caso di
attacco dell’esercito. Intanto, una delegazione è stata ricevuta dal premier Sheik
Hasina, che ha offerto un’amnistia. In precedenza, i paramilitari avevano chiesto
ai loro superiori un salario migliore ma non erano stati accontentati.
Sri
Lanka Sembra alle fasi finali in conflitto in Sri Lanka. Le truppe governative
sono entrate ieri nell'ultima città controllata dai ribelli, nel nordest del Paese.
L’esercito ha precisato che i ribelli separatisti delle tigri Tamil hanno subito gravi
perdite di uomini e mezzi. La situazione è descritta nel reportage di Maria Grazia
Coggiola, che riferisce da Trincomalee, nel nord dello Sri Lanka, non lontano
dalle zone dei combattimenti:
Il clima
è pesante la popolazione ha paura di altri attacchi dei ribelli, che sabato scorso
sono riusciti ad arrivare nella capitale Colombo con due velivoli ultraleggeri. Ma
la sensazione è di essere quasi alla fine di un conflitto, che da 24 anni lacera quest’isola
di 19 milioni di abitanti. Ieri, secondo un portavoce militare, l’esercito ha catturato
un’altra città nel distretto di Vanni, a nord di Mullaitivu, dove i separatisti dell’Ltte
sono confinati in meno di 100 chilometri quadrati. Nella provincia ci sarebbero 100
mila civili, secondo la gente di Trincomalee, ma è difficile districarsi tra le cifre.
L’accesso alle zone di guerra è vietato ai giornalisti: per andare a Vavuniya - ultima
città governativa nel nord dove ci sono i campi degli sfollati - ci vogliono dei permessi
speciali che solo le Nazioni Unite possono avere. All’ospedale di Trincomalee ci sono
900 feriti e continuano ad arrivarne ogni giorno con le navi dal distretto di Vanni.
Fra loro, ci sarebbe anche qualche affiliato all’Ltte cui il governo ha offerto la
riabilitazione. Difficile dire per quanto il conflitto potrà ancora andare avanti.
Le Tigri Tamil hanno affermato ieri di essere pronte ad un cessate-il-fuoco ma senza
deporre le armi, una condizione invece posta dal governo di Colombo per aprire eventuali
negoziati.
Cina-proteste Tensione in Cina.
A Pechino, tre persone si sono date fuoco in Piazza Tienanmen ma sono state bloccate
dalla polizia, mntre due sono ricoverate in ospedale. Ancora poco chiari i motivi
del gesto, secondo alcune fonti si tratta di dimostranti, i cosiddetti petitioners,
venuti dalla provincia per chiedere al governo centrale di riparare ad un'ingiustizia
subita localmente. In base ad altre ricostruzioni, quanto accaduto potrebbe essere
legato al capodanno in Tibet, il Losar, della durata di 15 giorni. Per la ricorrenza
il Dalai Lama, il leader spirituale tibetano, ha chiesto di non festeggiare ma di
pregare per le persone uccise lo scorso anno negli scontri con militari cinesi a Lhasa.
Iran-nucleare Sta
per entrare in funzione la prima centrale nucleare iraniana, a Bushehr, nell’Iran
sudoccidentale, realizzata da una compagnia russa. Un responsabile ha chiarito che
attualmente il reattore non viene ancora testato con l'uranio arricchito fornito da
Mosca.
Somalia Non si placa la violenza in Somalia. La capitale Mogadiscio
è teatro di continue e violente battaglie tra gruppi armati integralisti islamici
e truppe governative. Il bilancio dei furiosi combattimenti è di 48 civili morti e
90 feriti nelle ultime 30 ore. La decisione del nuovo presidente somalo, Ahmed, di
tornare a Mogadiscio per insediare il suo nuovo governo di unità nazionale ha sicuramente
contribuito all’aumento degli scontri nelle ultime ore., anche l’intento dichiarato
è quello di portare la pace nel tormentato Paese del Corno d’Africa.
Zimbabwe Il
segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello al presidente
dello Zimbabwe, Robert Mugabe, affinché vengano liberati “per il bene della nazione”
circa trenta militanti incarcerati. Intanto, l’Organizzazione mondiale della sanità
(Oms) ha aggiornato il bilancio del colera nel Paese. Oltre 77 mila persone sono state
contagiate dalla malattia, mentre sono quasi 4 mila le vittime accertate. L’epidemia
continua ad espandersi a macchia d’olio e si sta diffondendo anche in altri Paesi,
tra i quali il Malawi e il Mozambico.
Grecia-sciopero generale Forti
disagi in Grecia per lo sciopero generale indetto dai dipendenti pubblici, che protestano
per la politica economica del governo. Per gli ospedali sono assicurati solo gli interventi
di urgenza, mentre il traffico aereo sarà condizionato da ritardi e cancellazioni.
Fermi per l’agitazione anche gli uffici dell'amministrazione pubblica, chiuse le scuole.
Nei giorni scorsi, il premier, Costas Karamanlis, ha incontrato i sindacati per spiegare
le difficoltà economiche del Paese cercando di convincere le parti a rinunciare agli
aumenti richiesti. L’esecutivo inoltre si è detto pronto al boicottaggio dei prodotti
di consumo, che subiranno i maggiori aumenti, e ha annunciato controlli a tappeto
per monitorare la situazione.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli
e Antonio D'Agata)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 56
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