2009-02-25 14:34:17

Le impressioni del cardinale Kasper dopo la visita ad Atene al nuovo arcivescovo ortodosso greco Hieronymos II


Il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il cardinale Walter Kasper, ha concluso all’inizio di questa settimana, ad Atene, una visita di due giorni durante la quale ha potuto salutare e intrattenersi a colloquio col nuovo arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Hieronymos II. Al rientro in Vaticano, la collega della nostra redazione inglese, Philippa Hitchen, ha chiesto al cardinale Kasper qualche impressione sul suo incontro e sulle prospettive ecumeniche di dialogo con la Chiesa ateniese:RealAudioMP3

R. - First of all I have to say this was a visit of courtesy…
Prima di tutto, devo dire che questa è stata una visita di cortesia, perché io non conoscevo il nuovo arcivescovo, Hieronymos II. Avevo desiderio di conoscerlo e volevo proseguire nel dialogo attualmente in corso. E’ un uomo veramente umile e modesto e il nostro è stato veramente un bell’incontro, anche quello con i suoi collaboratori. La Chiesa di Grecia è una delle più importanti Chiese ortodosse, con una lunga e ricca tradizione, con la sua origine apostolica - l’apostolo Paolo ha predicato nell’areopago. E’ molto importante ed ha una grande influenza sul mondo ortodosso. I rapporti con la Chiesa di Grecia sono iniziati sotto il suo predecessore, l’arcivescovo Christodulos, e la cooperazione si è sviluppata su problemi di ordine pratico e pastorale: questo perché invece il dialogo teologico lo trattiamo con tutte le Chiese ortodosse insieme. La Chiesa di Grecia vi partecipa ed ha un ruolo importante, anche se non abbiamo parlato molto del dialogo teologico, quanto piuttosto di problemi di ordine pratico. Ovunque, in Europa, è la stessa cosa, si presentano le stesse sfide, come quella dell’immigrazione che è molto forte. E anche in Grecia c’è la sfida dei problemi sociali dovuti alla crisi economica, c’è la disoccupazione in aumento… Penso che in questo ambito si possa collaborare. Loro sono molto interessati ad imparare anche dalle nostre esperienze, e questo è molto importante. Poi, come ho già detto, la Chiesa di Grecia ha una lunga e ricca tradizione, ma conserva brutti ricordi del passato, in particolare per quanto riguarda le Crociate… Fu un gesto molto importante quello di Giovanni Paolo II quando chiese perdono per le Crociate e per ciò che accadde in quel contesto. Ciononostante, esiste ancora una notevole resistenza riguardo a un riavvicinamento ecumenico e per questo i nostri passi devono essere prudenti. Con il nuovo arcivescovo e con i suoi collaboratori vogliamo continuare a compiere questi passi e sono molto soddisfatto di questa visita. Non avevo aspettative altissime: non sarebbe stato nemmeno pensabile risolvere tutti i problemi in un solo giorno, ma era importante stabilire il contatto personale. E questo è stato molto cordiale e molto disteso.

 
D. - Cosa può dirci della piccola comunità cattolica che vive in Grecia? Nell’antichità, sono sempre stati considerati semplicemente stranieri sia dal governo, sia dalla Chiesa, mi sembra…

 
R. - Yes, it’s a small Catholic Latin minority …
C’è una piccola minoranza cattolico-romana, ma c’è anche una minoranza greco-cattolica: ambedue sono in forte crescita a causa dell’immigrazione e le conseguenze di ciò vengono ora prese in seria considerazione. Finora non era stato così da parte della Chiesa ortodossa: io ho chiesto loro di non ignorarle completamente e me lo hanno promesso. Tuttavia l’immigrazione, come dicevo, è in crescita.







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