Il Papa presiede il rito delle ceneri e invita a vivere l'itinerario quaresimale sulle
orme dell'apostolo Paolo
Vivere il tempo quaresimale sull’esempio dell’Apostolo Paolo, vincitore nella lotta
tra il bene e il male e testimone della vittoria dell’Amore sulla morte. E’ l’invito
rivolto oggi pomeriggio da Benedetto XVI ai fedeli riuniti nella Basilica romana di
Santa Sabina sull’Aventino per la liturgia del Mercoledì delle Ceneri. La celebrazione,
come ogni anno, è stata preceduta da un momento di preghiera nella chiesa di Sant’Anselmo
e da una processione penitenziale. Il servizio è di Paolo Ondarza
Paolo, “ambasciatore
del Signore”, “atleta della fede” vissuta, testimoniata e predicata durante tutta
la sua “corsa missionaria”. Il Papa indica nell’apostolo delle genti, che “ha sperimentato
in maniera straordinaria la potenza della grazia di Dio, il modello a cui guardare
per un autentica conversione del cuore. Una vita, la sua, trasformata dall’amore
misericordioso di Dio. L’intera sua predicazione, e prima
ancora, tutta la sua esistenza missionaria furono sostenute da una spinta interiore
riconducibile all’esperienza fondamentale della “grazia”. “Per
grazia di Dio sono quel che sono” scriveva san Paolo con una consapevolezza che –
ha detto il Papa – fu “un’autentica leva interiore su cui Dio ha potuto agire per
spingerlo avanti, verso sempre ulteriori confini non solo geografici, ma anche spirituali”. Ma
se l’autore della Lettera ai Romani riconosce l’azione della grazia divina, non dimentica
che occorre anche aderire liberamente al dono della vita nuova ricevuta nel Battesimo. Da
una parte, si afferma la vittoria di Cristo sul peccato; dall’altra, siamo esortati
a non offrire al peccato le nostre membra, cioè a non concedere, per così dire, spazio
di rivincita al peccato. La vittoria di Cristo attende che il discepolo la faccia
sua. E perché Cristo possa regnare pienamente, ogni battezzato
deve seguirne fedelmente gli insegnamenti, senza abbassare la guardia – ha avvertito
Benedetto XVI. Fondamentali quegli strumenti suggeriti dalla liturgia del mercoledì
delle ceneri: la preghiera, l’elemosina e il digiuno. Paolo invitava a “pregare ininterrottamente”
e a praticare la carità, “vertice della vita del credente”, “vincolo di perfezione”.
E sebbene l’Apostolo non parli espressamente del digiuno, più volte esorta – come
ricordato il Papa – alla disciplina nell’”agonismo spirituale”, alla sobrietà, come
caratteristica di chi attende il Signore. Per vivere questa nuova esistenza in Dio,
- ha proseguito Benedetto XVI - centrale è l’ascolto della Parola di Dio. San Paolo
– ha aggiunto il Papa – viveva di Essa. E’ indispensabile
nutrirsi della Parola di Dio, solo così possiamo realmente vivere in presenza di Dio.
In Paolo la Parola si è fatta vita, ed unico suo vanto è Cristo crocifisso e risorto.