2009-02-23 15:24:37

L'epidemia di colera sembra inarrestabile in Malawi e nello Zimbabwe


Si espande rapidamente l’epidemia di colera che dal novembre 2008 flagella la capitale del Malawi, Lilongwe. Secondo l’organizzazione “Medici Senza Frontiere” (MSN) l'epidemia ha colpito due delle bidonville densamente abitate della capitale dove non c’è acqua corrente, ed ora ha coperto oltre il 30% dei distretti nel Paese, con la concentrazione più alta a Lilongwe e nei suoi dintorni. “Sono già morte 39 persone per il colera e oltre 1000 sono i casi registrati. La situazione è estremamente preoccupante poiché la malattia continua a diffondersi e il numero dei contagiati aumenta”, afferma il dottor Moses Massaquoi, coordinatore medico di MSF in Malawi. “Ogni giorno piove a dirotto e le persone che non hanno accesso all’acqua potabile, sono costrette a bere acqua dagli acquitrini o da pozzi non protetti nelle bidonville. Essendo il Paese uno dei più poveri al mondo, i livelli di acqua e igiene sono molto bassi. Inoltre, le inondazioni fanno traboccare le latrine e così si mescolano i liquami con l’acqua che viene poi bevuta”. Le equipe di MSF stanno allestendo unità di isolamento nelle zone più colpite di Lilongwe, stanno costruendo latrine e hanno messo a disposizione letti appositi per i pazienti e teli di plastica per rispondere all’epidemia. “Le autorità stanno facendo il possibile per cercare di contenere l’epidemia” continua il dottor Massaquoi. “Tuttavia la situazione è molto difficile. In tempi normali il Paese soffre di una grave carenza di operatori sanitari, un’epidemia di colera come questa comporta un peso ulteriore su un sistema sanitario in difficoltà e su operatori sanitari già oberati di lavoro”. Nel vicino Zimbabwe la situazione è peggiore, perché il sistema sanitario è al collasso. Secondo l'ultimo rapporto di MSF “la gravità di questa epidemia è solo una delle manifestazioni della disastrosa situazione in cui versa il sistema sanitario dello Zimbabwe e delle sue infrastrutture al collasso”. Secondo il rapporto, molte strutture sanitarie sono chiuse e non funzionano, mentre altre chiedono tariffe esorbitanti in valuta straniera. “Praticamente in questo modo l'accesso alle cure mediche per la maggior parte della popolazione dello Zimbabwe è impossibile”. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità dallo scoppio dell'epidemia nell'agosto 2008, i decessi sono saliti a 3.688 su un totale di 77.650 contagiati. (R.P.)







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