2009-02-23 07:44:21

Attesa in Italia per il rientro delle due suore liberate in Somalia: la testimonianza del cardinale Poletto


Dovrebbero presto rientrare in Italia suor Caterina Giraudo e suor Maria Teresa Oliviero, le due religiose rilasciate in Kenya giovedì scorso, a 102 giorni dal sequestro avvenuto in Somalia. Attualmente si trovano a Nairobi. Appartenenti al Movimento Contemplativo Missionario “Padre de Foucauld” nato a Cuneo, in Piemonte, sono attese con particolare gioia in questa regione, come riferisce il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, al microfono di Luca Collodi: RealAudioMP3
R. – Il mio stato d’animo è quello di riconoscenza al Signore che ha esaudito le nostre preghiere. Ho manifestato da subito al Movimento Contemplativo Missionario “Charles de Foucauld” la mia vicinanza di preghiera e di trepidazione appena le suore sono state rapite. Abbiamo aspettato tre mesi con fiducia, con preghiera. Qui, nella mia diocesi, c’è don Fredo Oliviero che è il fratello di una di queste due suore, direttore dell’Ufficio pastorale dei migranti, e abbiamo tenuto sempre vivo il ricordo di queste sorelle.
 
D. – Cardinale Poletto, oggi fare il missionario mette a rischio la vita più di altre volte, più di altre situazioni e di altri tempi, secondo lei?
 
R. – Essere missionari è sempre stato rischioso. Giovanni Paolo II ha canonizzato due salesiani martiri uccisi in Cina, tra cui San Callisto Caravario che è un santo della nostra diocesi di Torino. Essere missionari è sempre stato rischioso come anche essere cristiani in certe situazioni difficili.
 
D. – Un elemento che ha colpito in questa vicenda è stato il silenzio stampa conservato in questo periodo, che poi ha portato a compiere un lavoro ottimo e quindi alla liberazione di queste sorelle…
 R. - Sono d’accordo che in questi casi il silenzio giova, una volta che si è constatato che il governo si è attivato con le migliori forze di intelligence e di diplomazia. Per la liberazione delle suore la richiesta che ci veniva fatta era proprio quella della prudenza, perché il fare manifestazioni o comunicati o altre cose poteva essere negativo. Dai rapitori tutto veniva visto, letto e conosciuto attraverso internet perché questa gente ormai è attrezzata anche dal punto di vista informatico. Quindi, quanto meno si dice e più si prega, più si ottiene, e questa liberazione delle suore è una prova concreta che il silenzio ha giovato. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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