Gesù che si china sull’umana debolezza e la festa della Cattedra di San Pietro: al
centro della riflessione del Papa all’Angelus
Gesù ha il potere di risanare non solo il corpo malato ma anche di rimettere i peccati:
lo ha sottolineato il Papa riflettendo sull'episodio del paralitico perdonato e guarito
contenuto nel Vangelo che propone la liturgia di oggi. Nell’odierna festa della Cattedra
di san Pietro, inoltre, Benedetto XVI ha ribadito il valore del Primato di Pietro
chiedendo preghiere per l'alto compito di successore dell’apostolo Pietro. Il servizio
di Fausta Speranza “Il
peccato è una sorta di paralisi dello spirito da cui soltanto la potenza dell’amore
misericordioso di Dio può liberarci”: lo ribadisce il Papa aggiungendo che il perdono
Gesù permette di “rialzarci e di riprendere il cammino sulla via del bene”. Poi Benedetto
XVI ricorda la festa della Cattedra di San Pietro che “simboleggia l’autorità del
vescovo di Roma, chiamato a svolgere – dice – un peculiare servizio nei confronti
dell’intero Popolo di Dio”. Subito dopo il martirio dei santi Pietro e Paolo, - ricorda
il Papa - alla Chiesa di Roma venne infatti riconosciuto il ruolo primaziale in tutta
la comunità cattolica, ruolo attestato già nel II secolo da sant’Ignazio di Antiochia
e da sant’Ireneo di Lione. “Questo singolare e specifico ministero del
Vescovo di Roma è stato ribadito dal Concilio Vaticano II. “Nella comunione ecclesiastica,
- leggiamo nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa - vi sono legittimamente delle
Chiese particolari, che godono di proprie tradizioni, rimanendo integro il primato
della Cattedra di Pietro, la quale presiede alla comunione universale della carità
(cfr S. Ign. Ant., Ad Rom., Pref.), tutela le varietà legittime, e insieme veglia
affinché ciò che è particolare, non solo non nuoccia all’unità, ma piuttosto la serva”
(Lumen gentium, 13).” E Benedetto XVI chiede il sostegno
della preghiera:
“Questa festa mi offre l’occasione per chiedervi
di accompagnarmi con le vostre preghiere, perché possa compiere fedelmente l’alto
compito che la Provvidenza divina mi ha affidato quale Successore dell’apostolo Pietro” L’invocazione
a Maria e un pensiero alla Quaresima ormai prossima:
“Invochiamo
per questo la Vergine Maria, che ieri qui, a Roma, abbiamo celebrato con il bel titolo
di Madonna della Fiducia. A Lei chiediamo anche di aiutarci ad entrare con le dovute
disposizioni d’animo nel tempo della Quaresima, che inizierà mercoledì prossimo con
il suggestivo Rito delle Ceneri. Ci apra Maria il cuore alla conversione e all’ascolto
docile della Parola di Dio.” Dopo la preghiera mariana i saluti in
varie lingue: in francese l’incoraggiamento a pensare a Gesù che “dona un cuore capace
di amare e perdonare e ci libera dalle nostre paralisi e dai nostri dubbi”. In tedesco
una riflessione sulla Cattedra di san Pietro; in spagnolo sulla Quaresima; in polacco
un invito a guardare al tempo della penitenza quaresimale con speranza. In inglese,
l’incoraggiamento a non esitare a chiedere perdono a Dio in particolare attraverso
il sacramento della Riconciliazione, per sperimentare la misericordia di Dio nei confronti
di un cuore contrito. In italiano, un saluto particolare ai fedeli provenienti dalla
diocesi di Modena-Nonantola, come pure quelli di Padova, Chieri, Chioggia, Pignola,
Canale d'Agordo, Altamura e Castelluccio. E agli studenti della Scuola “Francesco
Toselli” di Milano e quelli dell'Istituto “Pantaleo” di Torre del Greco.