Nelle librerie il nuovo volume di mons. Lorenzo Leuzzi “La Parola nelle parole”
“Solo il realismo della fede permette all’uomo di scoprire, nelle parole, la Parola,
non come testo del passato, ma come luogo dove l’uomo incontra il Risorto”. Così il
cardinale vicario Agostino Vallini introduce il nuovo libro di mons. Lorenzo Leuzzi,
direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, intitolato
“La Parola nelle parole”, ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Il testo è stato
presentato in questi giorni presso la nostra emittente, alla presenza di numerose
autorità accademiche ed ecclesiali. Il servizio di Marina Tomarro.
In che
modo la Parola può continuare a parlare nella vita della Chiesa e dell’ umanità evitando
di essere un testo antico e non più attualizzabile? A questo interrogativo, posto
dallo stesso Benedetto XVI durante la scorsa XII Assemblea generale del Sinodo dei
Vescovi, mons. Lorenzo Leuzzi risponde nel suo nuovo libro "La
Parola nelle parole". Ecco la sua riflessione:
“La mia riflessione
è un tentativo di dimostrare come sia possibile che nelle parole della Scrittura ci
sia la Parola, perché la Parola ha creato tutte le cose. Questo significa che la parola
crea, nel senso che quando una parola interviene, o quando già è intervenuta, ha posto
in essere una nuova creazione. Per cui il battezzato è la persona che nella sua esistenza
storica è messo nella condizione di poter ascoltare la Parola. All’uomo contemporaneo
non serve tanto un Dio che ha scritto, ha bisogno di un Dio che parla attraverso la
Scrittura”.
E nel testo si affronta anche il problema di come poter
vivere concretamente la Parola di Dio nella vita quotidiana e soprattutto in che modo
aiutare i giovani a capirla e a metterla in pratica. Ancora mons. Leuzzi: “Credo
che bisogna aiutare i giovani e la società contemporanea a porre le premesse perché
si possa maturare la consapevolezza che la Parola può parlare, e questo comporta anche
un rinnovamento culturale e anche intellettuale. Bisogna partire dalla grande consapevolezza
che il desiderio dell’uomo contemporaneo è quello di essere protagonista e questo
può avvenire, soprattutto nella società moderna, se c’è una parola che lo ricrea e
lo mette nella condizione di garantire la propria identità, senza disperdersi nella
dinamicità della storia contemporanea”. All’ incontro era presente
anche mons. Nicola Eterovich, segretario generale del Sinodo
dei Vescovi. Ecco il suo commento: “La Parola è Gesù Cristo
ed è essenziale ieri, oggi e domani. E’ la Parola di vita eterna per tutti gli uomini
e per tutti i tempi. La Parola ha senso analogico, come è stato detto durante l’ultimo
Sinodo, però, in modo particolare, nella Sacra Scrittura si trova per mezzo delle
parole scritte una particolare rivelazione di Dio, fatta dallo Spirito Santo per mezzo
di uomini ispirati. La Chiesa, tutti i credenti, sono invitati a riscoprire continuamente,
per mezzo delle parole dell’Antico e del Nuovo Testamento, la Parola, cioè Gesù Cristo,
che è vivo ed efficace in mezzo a noi, per offrire salvezza a tutti”.