Ricevimento per gli 80 anni dei Patti Lateranensi: rapporti ottimi tra Italia e Santa
Sede
Tra Italia e Santa Sede i rapporti sono ottimi. E' stato ribadito ieri sera durante
un ricevimento all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede in occasione degli 80
anni dalla firma dei Patti Lateranensi e dei 25 anni dalla revisione del Concordato.
Hanno partecipato all'evento il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il
premier Silvio Berlusconi, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e il
presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco. Il servizio di Alessandro
Guarasci.
Quali
siano i rapporti tra i due Stati lo dice chiaramente, in poche ma esplicite parole,
il capo dello Stato Giorgio Napolitano: “"Il Concordato è un testo ancora attuale
e importante e contiene grandi potenzialità”. Sulla stessa linea il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi: “Sì, da quando
noi abbiamo avuto la responsabilità di governare il Paese, ci siamo sempre dedicati
alla soluzione dei piccoli problemi che esistevano tra la Repubblica italiana e lo
Stato del Vaticano, con soddisfazione di tutti”.
Per Berlusconi c’è
un’assoluta identità di vedute, anche e soprattutto sui temi internazionali. Secondo
il premier, nell’incontro si è parlato anche delle violenze subite dai cattolici in
alcune parti del mondo. Sul fronte interno si è affrontato il tema delle scuole cattoliche,
che inizialmente avevano visto tagliati i fondi ad esse dedicati. E nei prossimi giorni
il parlamento sarà chiamato a varare una legge sul fine vita. Per Berlusconi questo
"è un problema che non è assolutamente di parte, ma riguarda tutti. Il mio auspicio
è sempre quello di trovare soluzioni condivise”. Che il clima tra Italia e Santa Sede
fosse ottimo lo si è capito anche dal presidente del Senato, Renato Schifani, per
il quale i Patti Lateranensi sono garanzia di coesione sociale. Insomma 80 anni di
amicizia tra due Stati che collaborano nel comune interesse. In mattinata, il tema
era stato affrontato in un convegno alla Camera, in cui il presidente Gianfranco Fini
aveva richiamato il concetto di laicità positiva. Per Fini si tratta di una laicità
che, “ha tra le sue radici anche la dottrina sociale della Chiesa, con la sua tesi
dell'indipendenza e autonomia della stessa Chiesa dalla comunità politica e viceversa".