Concepita come iniziativa di pastorale vocazionale delle Figlie di San Paolo, una
delle componenti della Famiglia Paolina, limitata alle sue comunità religiose d’Italia,
la Peregrinatio Pauli, ovvero il pellegrinaggio dell’icona di San Paolo venerata nella
loro casa madre di Alba, ha suscitato subito un interesse così grande, inatteso, nelle
realtà diocesane della penisola da assumere le caratteristiche di una significativa
manifestazione dell’Anno Paolino. Sono sessanta le città dove l’icona di San Paolo
farà tappa ogni volta per una settimana, il tempo perché possano svolgersi manifestazioni,
incontri e celebrazioni legati alla figura e all’attualità dell’Apostolo delle Genti,
in particolare come annunciatore del Vangelo e animatore di dialogo tra le culture.
Perché l’evento possa trovare compimento entro il 29 giugno, data di chiusura dell’Anno
Paolino, le Figlie di San Paolo hanno prodotto tre copie dell’Icona: una ha intrapreso
il viaggio da Alba per le città del nord il 25 gennaio, festa liturgica della Conversione
di San Paolo; una si è mossa da Roma per località del Centro e della Sardegna; una
infine è partita da Agrigento e toccherà varie località del Sud. Tutti e tre i percorsi
termineranno a Roma nella Basilica Ostiense. Tra gli eventi più originali della Peregrinatio,
è in programma domenica prossima la traversata in aliscafo dello Stretto di Messina,
in memoria dei viaggi per mare di San Paolo; l’Icona raggiungerà quindi Reggio Calabria
per venire esposta in Cattedrale. A Roma il 2 febbraio l’Icona ha fatto sosta nella
cripta della parrocchia dei Martiri Canadesi, dove è poi stato allestito uno spettacolo
paolino (“Il ponte magico”, fra gli interpreti alcuni detenuti della casa circondariale
di Velletri); il 15 febbraio è stata esposta nella cappella della Stazione ferroviaria
Termini (A cura di Graziano Motta).