Grande partecipazione ai funerali del missionario spagnolo ucciso sabato a Cuba
Tre vescovi cubani, numerosi ambasciatori e soprattutto centinaia di fedeli hanno
preso parte ieri all'Avana ai funerali del missionario spagnolo padre Eduardo de la
Fuente, ucciso sabato scorso in circostanze non ancora chiarite. Una vicenda sulla
quale sta lavorando la polizia con il massimo impegno per arrivare alla verità dei
fatti. La morte del sacerdote ha scosso molto l’intera opinione pubblica che non ha
memoria di eventi simili negli ultimi decenni e, naturalmente, ha sconvolto i parrocchiani
di padre Eduardo accorsi in massa nella sua chiesa “Santa Clara de Asis” per l’ultimo
commosso omaggio. Mons. Alfredo Petit, vescovo ausiliare dell’Avana, in assenza dell’arcivescovo
cardinale Jaime Ortega, attualmente all’estero, ha presieduto la concelebrazione eucaristica
insieme con l’altro ausiliare Juan de Diod Hernández e mons. Domingo Oropeza, della
diocesi di Cienfuegos. In queste ore la salma di padre Eduardo de la Fuente sta viaggiando
verso la sua città natale Guadalix de la Sierra, in Spagna, dove domani i suoi parenti,
amici e fratelli lo saluteranno per l’ultima volta. Ieri l’intero quartiere di Lawton
si è fermato per partecipare in silenzio alla Santa Messa durante la quale è stata
ricordata la generosa opera pastorale di padre Eduardo. Durante le poche ore in cui
la salma del sacerdote è rimasta esposta, migliaia di persone gli hanno reso omaggio;
molte di loro erano venute da lontano perché il religioso, come si legge nelle testimonianze
raccolte dall’agenzia Efe, era molto apprezzato per il suo impegno in favore dei più
bisognosi. Infatti, mons. Petit, nella sua omelia, ha sottolineato più volte questa
caratteristica del sacerdote ricordando ed elencando le numerose opere nate dalle
sue iniziative. Padre Eduardo de la Fuente era residente a Cuba da soli tre anni ma
negli ultimi dieci spesso faceva la spola tra l’Avana e alcune diocesi spagnole impegnate
pastoralmente nell’isola dove sono presenti almeno 175 sacerdoti stranieri, di cui
60 spagnoli, su un totale di 340. Le religiose in tutta l’isola sono poco più di 600,
205 sono cubane e il resto tutte provenienti da altri Paesi dell’Europa, dell’Africa
e dell’America Latina.(A cura di Luis Badilla)