2009-02-18 16:10:52

Nepal: il governo maoista tassa le scuole private, tra cui quelle cattoliche


Il governo maoista nepalese pone una tassa per le scuole private del Paese, molte delle quali sono istituti di eccellenza che forniscono un altissimo livello di istruzione. L’esecutivo - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha disposto una tassa extra del 5% sugli istituti e invita gli studenti a trasferirsi nelle scuole pubbliche. I presidi definiscono l’ulteriore balzello “non giustificato e anti-scientifico”, una tassa che “grava sulle spalle degli alunni” e che viola il loro diritto allo studio. Le scuole che non pagheranno la tassa non saranno autorizzate a svolgere le prove di fine anno. Illustrando la recente politica sull’istruzione Baburam Bhattrai, Ministro nepalese delle finanze, ha chiarito che nessuna scuola privata sarà autorizzata a svolgere lo School Leaving Certificate (Slc,) finché non sarà versata la tassa. Egli ha aggiunto che i soldi raccolti serviranno a “finanziare progetti educativi per studenti delle aree più sperdute”. La presa di posizione del governo potrebbe vanificare gli sforzi di migliaia di studenti del Paese, che rischiano l’interruzione degli studi. Lo Slc è un passaggio fondamentale nel curriculum scolastico: la data di inizio degli esami è fissata per il 25 marzo prossimo. Fra gli istituti colpiti dal provvedimento governativo vi sono anche le scuole cattoliche del Paese, istituti “no-profit” voluti con forza dal precedente governo, legato alla monarchia, che si contraddistinguono per l’ottimo livello di istruzione. Padre James, preside della scuola Francesco Saverio a Kathmandu assicura che “l’istituto pagherà il 5% di tassa extra”. “I soldi investiti nell’educazione – sottolinea il preside – superano i fondi raccolti attraverso le tasse scolastiche a carico degli studenti. Il nostro obiettivo è fornire il massimo livello di istruzione, al minor costo possibile. Riusciamo a finanziare i nostri progetti grazie alle donazioni fornite dai benefattori, per assicurare il diritto allo studio dei ragazzi”. (R.P.)







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