Nepal: il governo maoista tassa le scuole private, tra cui quelle cattoliche
Il governo maoista nepalese pone una tassa per le scuole private del Paese, molte
delle quali sono istituti di eccellenza che forniscono un altissimo livello di istruzione.
L’esecutivo - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha disposto una tassa extra del 5% sugli
istituti e invita gli studenti a trasferirsi nelle scuole pubbliche. I presidi definiscono
l’ulteriore balzello “non giustificato e anti-scientifico”, una tassa che “grava sulle
spalle degli alunni” e che viola il loro diritto allo studio. Le scuole che non pagheranno
la tassa non saranno autorizzate a svolgere le prove di fine anno. Illustrando la
recente politica sull’istruzione Baburam Bhattrai, Ministro nepalese delle finanze,
ha chiarito che nessuna scuola privata sarà autorizzata a svolgere lo School Leaving
Certificate (Slc,) finché non sarà versata la tassa. Egli ha aggiunto che i soldi
raccolti serviranno a “finanziare progetti educativi per studenti delle aree più sperdute”.
La presa di posizione del governo potrebbe vanificare gli sforzi di migliaia di studenti
del Paese, che rischiano l’interruzione degli studi. Lo Slc è un passaggio fondamentale
nel curriculum scolastico: la data di inizio degli esami è fissata per il 25 marzo
prossimo. Fra gli istituti colpiti dal provvedimento governativo vi sono anche le
scuole cattoliche del Paese, istituti “no-profit” voluti con forza dal precedente
governo, legato alla monarchia, che si contraddistinguono per l’ottimo livello di
istruzione. Padre James, preside della scuola Francesco Saverio a Kathmandu assicura
che “l’istituto pagherà il 5% di tassa extra”. “I soldi investiti nell’educazione
– sottolinea il preside – superano i fondi raccolti attraverso le tasse scolastiche
a carico degli studenti. Il nostro obiettivo è fornire il massimo livello di istruzione,
al minor costo possibile. Riusciamo a finanziare i nostri progetti grazie alle donazioni
fornite dai benefattori, per assicurare il diritto allo studio dei ragazzi”. (R.P.)