2009-02-18 15:48:08

Il cardinale Rodé in Camerun per l'assemblea della Confederazione delle Conferenze dei Superiori Maggiori d'Africa e Madagascar


Si è svolta nei giorni scorsi a Yaoundé, in Camerun, la prima assemblea generale ordinaria della Confederazione delle Conferenze dei Superiori Maggiori d'Africa e Madagascar, organismo nato nel 2005. L’incontro ha avuto come tema: "Passione per Cristo, passione per l’Africa". Presente all'apertura dei lavori il cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, che ha parlato della ricchezza della vita religiosa nel continente. Romilda Ferrauto lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Bisogna dire che la presenza di più o meno 80 mila religiosi e religiose in Africa è veramente di grande importanza per la Chiesa. Direi che sono una presenza indispensabile. Sono presenti nell’educazione con le loro scuole, sono presenti nella sanità… Un lavoro anche molto importante sono le visite alle famiglie, la lotta contro l’Aids. Sono, quindi, pienamente inseriti nella realtà africana che spesso è molto difficile. I religiosi fanno un grande lavoro per la popolazione ma la loro prima missione è evidentemente l’evangelizzazione che fanno in maniera molto cosciente, molto responsabile e, credo di poter dire, anche molto efficace. La grande ricchezza è costituita dalle vocazioni che sono numerose e che tendono ad aumentare di anno in anno. E’ certamente una grazia ma ci vuole un discernimento chiaro e soprattutto una buona formazione. Ho ribadito l’idea che se l’educazione e il tempo della formazione in Africa esigono un periodo più lungo è bene di prolungare di un anno il periodo del noviziato, ad esempio, con qualche interruzione al tempo degli studi per maturare la vocazione e per poi far sì che i religiosi e le religiose escano ben formati da questo periodo. A Yaoundé ho inaugurato un istituto di formazione pastorale e teologica. Sarà un primo istituto sul continente africano che si dedicherà specialmente alla formazione dei religiosi e delle religiose. Il segno che la Chiesa in Africa si sta organizzando sempre di più e sempre meglio.

 
D. - E’ fondamentale la formazione e il discernimento ed è anche fondamentale che questa formazione si faccia sempre di più in Africa. E’ importante che rimangano radicati nel loro contesto…

 
R. – E’ una linea che seguiamo da tempo. Si sconsiglia ai giovani religiosi o religiose di venire a fare, per esempio, il noviziato in Europa o in America del nord: devono restare lì. Il tempo della formazione in linea di massima deve essere vissuto nel Paese di origine e una volta che questo periodo è passato, in certi casi, si può ammettere che vengano in Europa per uno studio, ma la formazione essenziale deve essere fatta nel loro Paese.

 
D. – La sua visita in Camerun ha preceduto di poche settimane quella del Santo Padre…

R. – Il 2 gennaio, nella Giornata della vita consacrata, ho detto al Santo Padre: tra qualche giorno andrò in Camerun. “Ah - mi dice il Santo Padre - sarà un po’ il mio precursore! Porti alla popolazione la testimonianza del mio affetto, della mia simpatia, con la mia preghiera e la mia benedizione”. Questo l’ho ripetuto in tutti gli incontri a Yaoundé in modo che ci fosse una piccola preparazione alla visita del Santo Padre in questo Paese. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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