Benedetto XVI chiede ai fedeli di pregare per il Sinodo dei vescovi per l’Africa.
Attesa in Camerun e Angola per il viaggio del Papa a marzo
“Perché la Chiesa in Africa trovi vie e mezzi adeguati per promuovere in modo efficace
la riconciliazione, la giustizia e la pace, secondo le indicazioni della II Assemblea
speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi”, in programma in ottobre. E’ l’intenzione
di preghiera missionaria di Benedetto XVI per il mese di febbraio. Il Papa sottolinea
dunque l’importanza che questo evento ha per tutta la Chiesa. L’avvenimento, come
è noto, verrà preceduto tra un mese esatto dal primo viaggio apostolico di Benedetto
XVI nel continente africano. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“La Chiesa
in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace “Voi siete
il sale della terra… Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14): su questo tema scelto
da Benedetto XVI si riunirà la seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo
dei Vescovi, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre di quest’anno. Un assise
che verrà preceduta dal viaggio apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola dal
17 al 23 marzo. Avvenimento ormai prossimo, che viene atteso con trepidazione da tutti
i fedeli dei due Paesi. Ma l’evento non riguarderà solo le Chiese di Camerun e Angola.
Avrà una dimensione continentale. A Yaoundé, infatti, il 19 marzo una grande Messa
sancirà la pubblicazione dell’Instrumentum Laboris dell’Assemblea sinodale
per l’Africa. Continente dunque sempre più nel cuore del Papa che in molteplici occasioni,
fin dall’inizio del suo Pontificato, ha dedicato appelli e riflessioni al continente
africano. Incontrando il clero romano, il 13 maggio 2005, Benedetto XVI si è soffermato
sulla straordinaria ricchezza umana e spirituale dell’Africa non mancando di sottolineare
le responsabilità dell’Europa:
“L'Africa è un
continente di grandissime potenzialità, di grandissima generosità da parte della gente,
con una fede viva che impressiona. Ma dobbiamo confessare che l'Europa ha esportato
non solo la fede in Cristo, ma anche tutti i vizi del Vecchio Continente. Ha esportato
il senso della corruzione, ha esportato la violenza che adesso sta devastando l'Africa.
E dobbiamo riconoscere la nostra responsabilità nel far sì che l'esportazione della
fede, che risponde all'attesa intima di ogni uomo, sia più forte dell'esportazione
dei vizi dell'Europa”. E sempre nei primi mesi di Pontificato,
all’Angelus del 3 luglio 2005, il Papa coglie l’occasione dell’imminente G8 in Scozia
per esortare la comunità internazionale a non dimenticare le popolazioni africane,
colpite da povertà e conflitti: “Auguro di cuore pieno
successo a questa importante riunione, auspicando che essa porti a condividere in
solidarietà i costi della riduzione del debito, a mettere in atto misure concrete
per lo sradicamento della povertà e a promuovere un autentico sviluppo dell’Africa”. Appelli
rinnovati con forza, in particolare nei discorsi al Corpo Diplomatico, nelle udienze
ai presuli africani in visita ad Limina, da ultimo quelli della Nigeria, e nei messaggi
per Giornata Mondiale della Pace. Nell’ultimo Messaggio per il primo gennaio 2009,
con il mondo alle prese con una crisi economica globale, Benedetto XVI lancia un appello
affinché i Paesi ricchi non si chiudano nell’egoismo, ma permettano a tutti i Paesi
africani di avere “le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando
esclusioni e marginalizzazioni”.