Filippine. La Chiesa al Congresso: garantire i diritti delle donne
La Chiesa delle Filippine lancia l’allarme su alcuni passaggi della proposta di legge
sulla Magna Carta delle donne. “L’introduzione di provvedimenti contro la vita e la
famiglia minaccia di rendere il resto della legge, che invece è lodevole, controversa
e inaccettabile dal punto di vista etico e costituzionale”, così si esprimono i presuli
delle Filippine” in una nota ripresa dall’Osservatore Romano, firmata dall’arcivescovo
di Manila, il cardinale Gaudencio B. Rosales e dal presidente della Conferenza episcopale
delle Filippine e arcivescovo di Jaro, mons. Angel N. Lagdameo. Prima di loro si sono
espressi anche l’arcivescovo di San Fernando, mons. Aniceto e il vescovo di Lucena,
mons. Marquez, pubblicando un dichiarazione intitolata, “La dignità della donna è
ordinata divinamente”, in cui criticano la tendenza dei membri del Congresso ad ancorare
la legge a provvedimenti contrari alla vita della famiglia e all’eliminazione di forme
di discriminazione contro le donne. In particolari i presuli si sono opposti a un
emendamento della legge all’esame del Senato che prevede che “nessuno invocherà credi
religiosi o norme abitudinarie, come strumenti per sottrarsi all’osservanza di questo
atto o per impedire ad un’altra persona l’esercizio dei suoi diritti”. I responsabili
ecclesiali hanno definito il provvedimento un attacco non necessario e riprovevole
alla libertà religiosa. (M.G.)