Dibattito in italia sulle misure contro le violenze sessuali
In Italia è scontro politico sulla decisione, ancora non ufficializzata, di anticipare
alcune misure contenute nel disegno di legge sulla sicurezza approvato dal Senato.
In particolare, dopo gli ultimi fatti di cronaca che registrano diversi episodi di
violenza sessuale, il prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe escludere la possibilità
della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di stupro. Intanto a
Roma si sta procedendo allo smantellamento dei campi Rom abusivi nei pressi della
pineta di Castel Fusano e il sindaco Alemanno ha condannato fortemente il raid in
un locale frequentato da romeni vicino al luogo dove una ragazza di 14 anni è stata
violentata. E per quest'ultimo atto di violenza sono sospettati proprio due romeni.
L’opposizione, da parte sua, condanna le ronde e ribadisce la necessità di dare più
fondi alla polizia. Paolo Ondarza ha raccolto il commento di Franco Pittau
responsabile immigrazione Caritas. R.
– Lo stupro è una ferita per tutta l’umanità in primo luogo. In secondo luogo questi
fatti delittuosi riguardano sia cittadini stranieri che cittadini italiani. E se veniamo
al dunque, ci vuole la repressione ma ci vuole anche la prevenzione.
D.
– Quindi, per quanto riguarda la prevenzione cosa si dovrebbe fare?
R.
– Nel loro Paese, sia perché c’è molto controllo, sia perché hanno leggi penali molto
più restrittive, molto più severe, li controllano bene. Qui vedono allentati tutti
i vincoli. Allora perché non valorizzare le associazioni, tutte le organizzazioni
che si occupano di immigrazione? Sono una forza potentissima.
D.
– Lo sgombero dei campi nomadi abusivi è qualcosa di buono che si sta attuando?
R.
– Le condizioni di questi campi nomadi sono disastrose: non c’è luce, c’è fango, e
i bambini passeggiano in mezzo ai topi. Allora, se questo provvedimento serve per
sistemare quelli che hanno diritto a stare in Italia, sarebbe una cosa buona. Però
nasce un altro problema: come noi possiamo pensare di sistemare questa gente senza
fare una politica per la casa, quando negli anni 2000 sono entrati circa 2 milioni
di persone in Italia?
D. – Dai dati sembrerebbe che
gli stupri non sono aumentati nell’ultimo anno, ma di fatto se ne parla di più. Crede
che ci sia una strumentalizzazione in corso, o forse anche una penalizzazione dovuta
anche a una forma di intolleranza verso l’immigrato?
R.
– C’è una forma di intolleranza verso l’immigrato. Io vivo in mezzo a loro, li interrogo
e li ascolto: gli immigrati hanno paura, il desiderio di ordine e di sicurezza è anche
il loro desiderio. Noi iniziamo a fare paura agli immigrati, non agli immigrati disonesti
perché quelli fanno lo stesso quello che vogliono, ma a quelli onesti. Sulla sicurezza
raramente si interviene con una vera conoscenza dei dati. Si dice: l’immigrazione
è un fattore che incide direttamente sull’aumento della criminalità: questo è completamente
sbagliato e non c’è uno studioso che lo dica.