Congo: preoccupazione dei vescovi per la presenza degli eserciti stranieri
I vescovi della Repubblica Democratica del Congo esprimono la loro preoccupazione
per le operazioni condotte da militari stranieri nell'est del Paese, in un messaggio,
inviato all'agenzia Fides, pubblicato al termine della riunione del Comitato permanente
della Conferenza episcopale congolese (CENCO), che si è tenuta a Kinshasa la settimana
scorsa. Criticando la “lentezza” del processo di costituzione dell'esercito nazionale
congolese, che costringe a “fare appello a truppe straniere”, i vescovi affermano
che: “alcune persone si pongono delle domande sulla presenza di queste truppe, sul
loro esatto mandato; sulla natura e sul contenuto degli accordi che hanno permesso
l'accesso al nostro territorio, oltre al rispetto della durata della loro presenza
nel Paese”. Da alcune settimane operano nelle regioni orientali congolesi le truppe
di Uganda e Rwanda. Le prime stanno conducendo da metà dicembre un'offensiva congiunta
con l'esercito di Kinshasa e quello del sud Sudan contro i ribelli ugandesi dell'Esercito
di Resistenza del Signore (Lra), il cui quartier generale si trovava nella foresta
di Garamba, nella regione congolese dell'Equatore; le seconde sono impegnate, con
l'ausilio e il consenso delle autorità congolesi, in un'operazione contro i miliziani
hutu rwandesi delle Fdlr (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda) le cui basi
si trovano nella regione congolese del Nord Kivu. Le popolazioni locali stanno subendo
le conseguenze di queste operazioni militari, sia per le rappresaglie sui civili congolesi
commesse dai gruppi sotto attacco, sia per le violenze compiuti dai militari. “La
popolazione, sfinita dalla guerra e inquieta per la presenza degli eserciti stranieri,
non auspica una nuova proroga della durata della presenza di questi eserciti stranieri”
scrivono i vescovi, che invitano il Parlamento “a dotarsi dei mezzi per seguire le
operazioni militari in corso, per assicurare che queste contribuiscano alla vera pace
salvaguardando la sovranità nazionale e l'integrità territoriale del Paese”. La CENCO
chiede alla comunità internazionale di cooperare con le autorità congolesi per risolvere
il problema rappresentato dalle Fdlr, “che sono entrate in Congo su sua domanda” ricordano
il presuli. Le Fdlr sono gli eredi delle vecchie formazioni hutu rwandesi, considerate
responsabili del genocidio del 1994, che si sono rifugiate nell'ex Zaire sotto la
protezione internazionale. Inoltre chiedono la soluzione anche del problema legato
all'Lra, facendo appello alla Missione dell'ONU in Congo (MONUC) perché protegga i
civili. “Forti della nostra missione profetica di illuminare le coscienze, confidando
in Dio che non fa mai mancare la Sua Provvidenza ai suoi figli, continueremo ad apportare
il nostro contributo al processo di pacificazione e alla coesistenza del nostro popolo,
nella verità, nella giustizia e nell'amore. Invitiamo i cattolici a implorare nella
preghiera, con fiducia e speranza, il Dio della Pace” concludono i Vescovi. (R.P.)