San Valentino. Mons. Paglia: il vero amore contro la cultura dell'usa e getta
Come ogni anno, in occasione della festa di San Valentino, a Terni nella Basilica
dedicata al vescovo, patrono degli innamorati, domani mattina cento coppie di sposi
al traguardo delle nozze d’argento rinnoveranno il loro impegno di fronte a Dio. Una
settimana fa è toccato a centinaia di giovani fidanzati che hanno affidato alla protezione
del santo il loro progetto di vita insieme. Intanto questa mattina il vescovo di Terni,
mons. Vincenzo Paglia, ha presieduto la Santa Messa per la festa del patrono alla
presenza di autorità civili e militari. E le celebrazioni nella città umbra proseguiranno
anche domani pomeriggio con una “festa di benvenuto” organizzata per 1800 nuovi residenti
provenienti da circa 20 Paesi stranieri. Paolo Ondarza ha intervistato mons.
Vincenzo Paglia:
R. – C’è
un episodio che si ricorda, quello di una ragazza di Terni, che si era innamorata
di un giovane romano che era pagano, e Valentino vedendo il loro amore sincero aiutò
a superare tutte le difficoltà che ovviamente si frapponevano, sino alla conversione
di questo giovane e poi al matrimonio che li unì, nonostante poi la ragazza morisse
poco dopo. Questo il significato: molti fidanzati, che magari si sposeranno in quest’anno,
vengono a celebrare quella che noi chiamiamo la festa della promessa e a dire che
intuiscono che l’amore per essere tale deve essere solido. E questo, in un mondo,
nel quale in fondo c’è una cultura dell’usa e getta, è un messaggio particolarmente
significativo. D. – E’ un desiderio effettivamente che si scontra
anche a volte con dei dati statistici che dicono che il matrimonio è in crisi. Non
sono poche le coppie che poi guardando a questa fotografia si scoraggiano. Si rimanda
o si ritarda l’idea del matrimonio, se non addirittura si accantona talvolta... R.
– Esatto. Questo, infatti, a me sorprende ogni volta: vedere come di fronte a queste
statistiche figlie di una certa cultura, poi io vedo invece che quest’anno sono state
più di 250 le coppie, tutte a professarsi fedeltà reciproca, chiedendo aiuto a Dio:
senza accogliere l’amore di Dio, è certo difficile resistere alle tempeste che si
abbattono nella vita quotidiana.