Orissa: i bambini cristiani non possono andare a scuola
I bambini cristiani del Kandhamal stanno perdendo l’anno scolastico. È questa una
delle denunce fatte da Sajan George, presidente nazionale del Global Council of Indian
Christians (Gcic). “Fuggiti di casa con le loro famiglie e costretti a rimanere nei
campi profughi, i giovani delle comunità cristiane dell’Orissa non possono frequentare
le lezioni e l’anno scolastico sta ormai per finire”, ha detto il presidente. L’educazione
rappresenta una delle priorità della Chiesa nell’Orissa perché è un fattore di sviluppo
e di emancipazione della popolazione. L’opera di educazione compiuta dai missionari
con i dalit (i fuori casta) è stata una delle più grandi cause dell’insofferenza e
della gelosia dei fondamentalisti che ora cercano di soffocare lo sviluppo dell’educazione
dei ragazzi del Kandhamal. In questa regione inoltre continua ad essere alta la tensione
e il rischio di attacchi rimane costante . “Con le elezioni dietro l’angolo - afferma
George ad AsiaNews - la situazione si sta facendo ancor più tesa. I cristiani del
Kandhamal sono ancora più discriminati e corrono il serio pericolo di venire ridotti
a cittadini di serie "B": non hanno documenti d’identità e quindi sono privati della
possibilità di esercitare un loro diritto fondamentale che è quello di voto”. Krishan
Kumar, responsabile dei campi profughi governativi per il Kandhamal, ha dichiarato
che “degli iniziali 25mila sfollati raccolti nei campi ora ne restano 4mila. Di questi
2500 sono stati trasferiti in campi temporanei vicini ai loro villaggi d’origine.
Nei centri d’accoglienza attualmente restano solo 1500 persone”. (F.C.)