2009-02-13 12:38:18

Padre Leclerc: non contrapporre creazione ed evoluzione


Ad un secolo e mezzo dalla pubblicazione de ‘L’origine delle specie’ di Charles Darwin, di cui ieri ricorreva il bicentenario della nascita, e dopo gli importanti progressi che la ricerca ha compiuto in questo settore, il tema dell'evoluzione biologica merita oggi un’attenta rilettura da un punto di vista scientifico, ma anche da una prospettiva filosofica e teologica. Con questa convinzione la Pontificia Università Gregoriana, in collaborazione con l’Università  statunitense di Notre Dame e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, ha organizzato la conferenza internazionale “Evoluzione biologica: fatti e teorie” che avrà luogo a Roma dal 3 al 7 marzo. Tra i suoi obiettivi c’è anche il superamento delle posizioni ideologiche che dominano spesso questo dibattito, come conferma al microfono di Fabio Colagrande il gesuita padre Marc Leclerc, docente di Filosofia della Natura alla Pontificia Università Gregoriana e direttore della conferenza.RealAudioMP3

R. – Ci sono dibattiti accesi, un po’ dappertutto, attorno alle questioni dell'evoluzione, e noi abbiamo il dovere di essere presenti a questi dibattiti, per fare anche una valutazione critica, serena, ad un alto livello scientifico di ciò che di buono e giusto c’è ed anche di ciò che ancora rimane incompleto nelle teorie dell’evoluzione ed anche per fare una distinzione chiara tra teoria scientifica dell'evoluzione e interpretazione filosofica, che può diventare strumentalizzazione ideologica, e che naturalmente rischia sempre di falsare il dibattito.
 
D. – Di quale tipo di strumentalizzazione ideologica sta parlando?
 
R. – Quando si fa del darwinismo una forma di filosofia universale, come ha detto a volte l’allora cardinale Ratzinger, come chiave di interpretazione di tutta la realtà, uomo compreso, usciamo completamente dal campo scientifico e lì naturalmente si presentano le contrapposizioni radicali. Troppo spesso gli avversari stessi del darwinismo cadono nella stessa trappola, cioè vedono non ciò che voleva Darwin, cioè una teoria scientifica, sempre perfettibile, sempre discutibile, come ogni teoria, ma invece uno strumento a volte contro la religione, contro il cristianesimo, uno strumento di ateismo militante a volte, e non era sicuramente l’intento di Darwin. Ora, in quel caso, abbiamo una contrapposizione radicale tra evoluzionismo e creazionismo, che sembrano escludersi a vicenda, e siamo completamente fuori dal dibattito scientifico, al quale invece noi intendiamo tornare tranquillamente.
 
D. – Quindi, non è corretto parlare di questa contrapposizione tra evoluzionismo e creazionismo?
 
R. – Certamente non è corretto contrapporre evoluzione e creazione, che vanno benissimo insieme, è questione di una riflessione filosofica, per articolare i dati scientifici sull’evoluzione e i dati teologici sulla creazione, che vanno benissimo insieme. Naturalmente tutto dipende da ciò che si mette sotto la parola evoluzionismo e creazionismo. Se si tratta di ideologie esclusive, naturalmente per definizione si escludono a vicenda. Se invece vogliamo tornare alla teoria scientifica dell’evoluzione e al senso filosofico o teologico della creazione, allora svanisce ogni problema e non c’è più nessuna opposizione.
 
D. – L’incontro della Gregoriana, il Convegno internazionale della Gregoriana, sarà un incontro di studiosi cattolici?
 
R. – No, ci saranno naturalmente molti studiosi cattolici e un’università pontificia, evidentemente cattolica, che organizza e accoglie l’evento, ma avremo anche studiosi di altre concezioni filosofiche e religiose, agnostici, ebrei... Non abbiamo fatto nessuna selezione su base religiosa o ideologica, ma soltanto sul merito.
 
D. – La Chiesa è particolarmente interessata a dialogare con la scienza...
 
R. – Spesso si dimentica che la scienza è nata nell’ambito cristiano e anche largamente cattolico, nel ’500, nel ‘600. Galileo è un figlio della Chiesa, è un uomo di Chiesa, che ha sempre rivendicato questa sua appartenenza. Il caso Galileo, in quanto caso, è nato in qualche modo nell’’800, quindi un’eredità dell’ideologia dell’Illuminismo, che ha immaginato questa contrapposizione tra mondo scientifico, mondo ecclesiastico e mondo cattolico. E’ un’immaginazione che ha pervaso ancora tutto il XX secolo e che è ancora largamente presente oggi. E’ proprio contro questi miti che la Chiesa giustamente intende reagire, mostrando invece il più grande rispetto per l’autonomia della scienza, già proclamato dalla Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, ribadita più volte da Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI e così via. Quindi, è chiaro che la Chiesa rispetta profondamente il mondo scientifico e il mondo scientifico deve sentirsi rispettato e poter entrare in dialogo con la Chiesa, come è la funzione stessa, per esempio, della Pontificia Accademia delle Scienze e di un Convegno come questo o come di altri convegni organizzati attorno a Galileo.







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