Paesi industrializzati, donatori e Banca Mondiale stanno sprecando il denaro investito
nella sanità. E’ l’allarme lanciato da Oxfam International, Confederazione di 13 organizzazioni
umanitarie attive nel contrastare povertà e ingiustizia. Nel rapporto “Cieca fiducia:
l’assistenza sanitaria privata nei Paesi poveri: miti e realtà” vengono ricordati
gli scarsi risultati, a livello globale, dell’assistenza sanitaria privata che le
istituzioni finanziarie internazionali e i Paesi ricchi continuano a sostenere. “I
governi – afferma Farida Bena, responsabile dell’Ufficio Campagne di Oxfam International
- devono riprendere in mano le redini dell’economia. Ciò vale in particolare per il
settore sanitario: gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo devono essere diretti a rafforzare
la sanità pubblica, l’unica che può assicurare il diritto alle cure in modo adeguato”.
Il rapporto – diffuso in Italia da Ucodep e ripreso dal Sir - illustra i fallimenti
della sanità privata in tutto il mondo. In Cina, per esempio, un terzo delle medicine
fornite dai privati sono contraffatte. In 7 Paesi dell’Africa sub-sahariana, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha scoperto che la maggior parte dei farmaci anti-malaria prodotti
negli stabilimenti privati non hanno superato i controlli di qualità. “I tagli ai
servizi per la sanità pubblica – avverte Oxfam - stanno condannando a morte centinaia
di milioni di persone e stanno infliggendo sofferenze del tutto evitabili. Per questo,
è necessario un consistente incremento dei fondi per la sanità pubblica”. Nello studio
di Oxfam International si sottolinea infine che l’investimento nella sanità pubblica
è stato il fattore determinante per migliorare rapidamente la vita nei Paesi in via
di sviluppo. Secondo Oxfam, la Banca Mondiale e altri donatori “devono mettere da
parte la loro cieca fiducia nel mercato. L’accesso universale alle cure si può ottenere
solo grazie all’intervento dei governi”. (A.L.)