La Cupola di San Pietro spenta dalle 18 alle 19.30 in adesione alla campagna "Mi illumino
di meno"
Per il quinto anno consecutivo torna “Mi illumino di meno”, giornata internazionale
per il risparmio energetico, promossa dalla trasmissione di Radio Due "Caterpillar".
L’iniziativa, che nelle passate edizioni ha contagiato milioni di persone, aziende
e istituzioni di tutta Europa vede quest’anno anche l’adesione della Santa Sede con
lo “spegnimento” dalle 18 alle 19.30 della Cupola di San Pietro. “E’ piccolo segno
della sensibilità Chiesa alla salvaguardia delle risorse naturali”, spiega il segretario
generale del Governatorato della Città del Vaticano, mons. Renato Boccardo.
Paolo Ondarza lo ha intervistato.
R. - La proposta
è stata accolta molto favorevolmente, proprio per sottolineare la messa in pratica
degli inviti dei Papi. Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI più volte hanno
parlato del rispetto del Creato, di mettere al servizio dell’umanità tutti i doni
che utilizziamo giorno per giorno. E allora, si è detto, perché non rispondere positivamente
e dare anche questo segnale, questo gesto di buona volontà? Anche noi ci uniamo a
quello sforzo, che da varie parti del mondo si sta facendo, per sottolineare l’importanza
del rispetto dei beni del Creato.
D. - In concreto,
la Cupola di San Pietro sarà spenta dalle 18.00…
R.
- Dalle 18.00 alle 19.30, che è l’orario indicato dall’organizzazione, per tutti i
monumenti particolarmente significativi.
D. - Non
capita tutti i giorni di vedere la Cupola di San Pietro spenta…
R.
- Che io sappia è un unicum, non è mai successo, specialmente da quando si
è realizzata l’illuminazione della facciata della Basilica e della Cupola.
D.
- Non è un segno isolato dell’attenzione del Vaticano all’ambiente: da novembre il
tetto dell’Aula Paolo VI è ricoperto da cinquemila mq. di pannelli solari. Come sta
andando?
R. - Molto bene. L’impianto funziona benissimo,
produce energia, che viene inserita nel circuito dell’energia dello Stato della Città
del Vaticano e copre i bisogni dell’energia dell’Aula Paolo VI, per quanto riguarda
l’illuminazione, il riscaldamento, il condizionamento. E addirittura una piccola parte
dell’energia prodotta può essere messa anche in circolo per altre destinazioni interne
allo Stato.
D. - Anche molte parrocchie, in Italia
e non solo, stanno aderendo alla campagna “Mi illumino di meno”. E’ un segno di una
maggiore attenzione dei cattolici all’ambiente?
R.
- Il fatto che le diverse parrocchie prendano delle iniziative concrete a questo livello
vuol dire un’accoglienza dell’insegnamento dei Pontefici e una sensibilità che sta
crescendo, una responsabilità condivisa.