La Comece: la domenica sia dichiarata giorno festivo
Il Segretariato della Comece, la Chiesa protestante in Germania e la Chiesa d’Inghilterra
esprimono apprezzamento per l’iniziativa di alcuni deputati europei di proporre l’adozione
di una dichiarazione scritta sulla tutela della domenica come giorno festivo. La sua
adozione - si legge in una nota diffusa ieri dalla Comece - “costituirebbe una chiara
presa di posizione nel Parlamento europeo a favore di un'Europa sociale”. “E’ giunto
il momento – si sottolinea nel documento – che questa dichiarazione depositata lo
scorso 2 febbraio da 5 deputati di Ppe, Pse, Alde e Uen, riceva la maggioranza delle
firme necessarie per la sua adozione”. L’attuale crisi economica e finanziaria, ha
fatto meglio comprendere come non tutti gli aspetti della vita possano essere commercializzati.
“Il consumismo – afferma la Comece - non è un modello di sviluppo economico sostenibile,
né un modello di sviluppo umano”: gli uomini e le donne che lavorano di domenica sono
discriminati. Vengono colpiti “la loro vita familiare, lo sviluppo personale e anche
la loro salute”. La domenica come giorno festivo, uno dei rari momenti che consente
a figli e genitori di ritrovarsi – osserva la Comece – è una componente del patrimonio
culturale d’Europa, “un fattore decisivo di riconciliazione tra lavoro e vita familiare”.
Questo è il motivo per cui – si legge nel comunicato - il rispetto del riposo domenicale
“è alla base del modello sociale europeo”. Negli ultimi anni, invece, la tutela della
domenica come giorno festivo è stata ridotta in molti Stati membri da “una visione
troppo consumistica”. La dichiarazione scritta invita gli Stati membri e le istituzioni
a proteggere la domenica nelle future legislazioni nazionali ed europee sull'orario
di lavoro, “allo scopo di migliorare la tutela della salute dei lavoratori”. Proprio
i lavoratori - si legge nella nota - “hanno subito la frammentazione della loro vita
privata”. La dichiarazione deve ora essere sottoscritta dalla maggioranza dei (394)
deputati prima del 7 maggio 2009 per essere adottata dal Parlamento. (A.L.)