Ancora allarmanti i dati sull’economia mondiale. La Banca centrale europea lancia
un allarme sulla crescita del debito pubblico degli Stati membri. Pessimi dati anche
per il Pil italiano e tedesco e per il settore automobilistico europeo. Una boccata
di ossigeno arriva intanto dall’America, sarà infatti firmato oggi il piano di stimolo
all’economia, che secondo le previsioni dovrebbe portare 3,5 milioni di posti di lavoro.
Intanto, in Italia il premier Berlusconi ha annunciato lo stanziamento di 8 miliardi
di euro per gli ammortizzatori sociali. Il punto nel servizio di Francesca Ciacci:
I tremendi effetti
della crisi economia e i rischi legati a nuove politiche protezionistiche saranno
al centro della riunione del G7 economico sotto la presidenza dell'Italia, in programma
oggi e domani a Roma. La Francia, secondo il Financial Times, chiederà più trasparenza
in Borsa e maggiori controlli sui prodotti di investimento ad elevato rischio e volatilità.
Intanto, a poche ore dall’inizio del vertice, arrivano nuovi dati allarmanti sullo
stato di salute delle economie europee. Il prodotto interno lordo tedesco è sceso
del 2,1% nel quarto trimestre del 2008, segnando il calo più forte registrato dal
1987. Netto calo del Pil anche in Italia, che chiude il 2008 con un complessivo meno
0,9%, il dato peggiore dal 1993. Crollo record infine anche per il mercato dell’auto
del Vecchio Continente, che a gennaio fa registrare un calo del 27% delle immatricolazioni
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La Banca centrale europea nel suo
bollettino mensile prevede che nel 2009 saranno sette i Paesi dell’euro che supereranno
il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil, infrangendo così il Patto di stabilità.
Intanto in America sale l’attesa per il voto di oggi del piano di stimolo all’economia
da 789 miliardi di dollari voluto dal presidente Barack Obama. Stando alle previsioni
più ottimistiche, il pacchetto dovrebbe creare fino a 3,5 milioni di posti di lavoro.
Nuove misure anche in Italia: Berlusconi annuncia il raggiungimento di un accordo
con le regioni su 8 miliardi di euro di ammortizzatori sociali.