Celebrato dalla Comunità di Sant'Egidio il 41.mo anniversario della sua fondazione
“Negli anni della contestazione del 1968 un gruppo di giovani studenti ha vissuto
la spinta del cambiamento non nell'angusta prospettiva della vita ridotta ad ideologia
esasperata, priva della dimensione fondamentale, quella del cambiamento di se stessi,
ma nella fiducia della Parola di Dio certi che il rinnovamento della vita personale
avrebbe rinnovato anche la società”. Lo ha detto ieri sera il cardinale Agostino Vallini,
vicario del Papa per la diocesi di Roma in San Giovanni in Laterano, nel corso della
celebrazione per il 41.mo anniversario di fondazione della Comunità di Sant'Egidio.
“Sentirsi pienamente chiesa – ha ricordato il cardinale - incoraggiava ad essere portatori
non di un puro slancio giovanile che si faceva solidale dinanzi ai drammi sociali,
ma di mostrare nel proprio volto quello della Chiesa, perché la Chiesa ha il volto
umano dei suoi membri. E i laici lo sono a tutti gli effetti”. Il cardinale Vallini,
dopo aver ricordato le attività della Sant’Egidio, li ha “incoraggiati a rispondere
anzitutto con grande generosità alla vasta prima e fondamentale vocazione che è quella
alla santità, ossia alla perfezione della carità”. “Non dimenticate - ha poi concluso
- che il Signore vi parla attraverso i poveri che servite”. Da qui l’invito - ricorda
il Sir - a diventare corrente di pace, di cordialità e di rispetto e di amicizia tra
i popoli, attraverso cui si diffonda la cultura del rispetto per rendere il mondo
“meno sospettoso, meno conflittuale, meno violento”. (A.L.)