La Campagna del Millennio delle Nazioni Unite chiede ai Ministri delle Finanze del
G7, che si incontrano oggi e domani a Roma , di affrontare la crisi economica globale,
di ricordarsi dei più poveri del mondo, che nulla hanno a che fare con le cause della
crisi. La Campagna del Millennio stima che per i prossimi 2 anni i Paesi poveri perderanno
oltre 300 miliardi di dollari di PIL come risultato della crisi finanziaria creata
dagli Stati ricchi. Come diretto effetto della crisi finanziaria – si legge nel comunicato
delle Nazioni Unite - si prevede che potrebbe aumentare il numero delle persone che
oggi vive con meno di 1 dollaro al giorno. Le Nazioni Unite chiedono quindi ai ministri
delle Finanze di trovare soluzioni capaci di rispondere ai bisogni delle persone più
povere e vulnerabili creando un "vulnerability fund" per i Paesi poveri colpiti dalla
crisi finanziaria. Una piccola parte dei piani di rilancio economico dei Paesi ricchi
– si spiega nel documento - dovrebbe essere dedicata a velocizzare la ripresa economica
dei paesi che maggiormente stanno soffrendo per questa crisi finanziaria. Si devono
poi definire chiaramente piani di azione capaci di mantenere i propri impegni in ambito
di aiuto pubblico allo sviluppo. La crisi finanziaria non può e non deve essere una
scusa per i Paesi ricchi per venire meno al loro impegno di destinare lo 0,7% del
PIL all'aiuto pubblico allo sviluppo. Le decisioni prese durante il G7 avranno un
impatto sulle posizioni finali del G8 che si terrà il prossimo luglio. E' essenziale
per l’Onu affrontare fin d’ora queste tematiche e imprimere alla discussione la giusta
direzione. “Non farlo rischierebbe di compromettere il percorso verso un G8 che sappia
dare risposte forti alle esigenze dei più poveri”. (A.L.)